Battistero, le opere degli Artigianelli

2_Pubblico allì’inaugirazione

Un’interessante e inedita rassegna sull’arte reggiana dal dopoguerra ad oggi è proposta nella mostra “La raccolta d’arte del Pio Istituto Artigianelli – ETS. Un patrimonio per la città di Reggio Emilia” in corso nella splendida cornice del Battistero cittadino.

Pittura, scultura, incisione sono ben rappresentate nell’esposizione realizzata per celebrare il 150esimo di apertura del Pio Istituto Artigianelli, avvenuta il 23 novembre 1873, a opera del benemerito sacerdote diocesano don Zefirino Iodi.

Evidentemente è esposta una campionatura significativa di tante opere appartenenti all’Istituto: tutte sono state puntualmente censite e schedate dalla curatrice della mostra Aurora Marzi – presidente dell’Associazione Amici del Chierici APS – nella Strenna 2023 con un ampio corredo iconografico.

La mostra, che resterà aperta sino al 16 gennaio 2024 (venerdì, sabato e domenica, orari: 9.30 – 12.00; 16.00-19.30) è stata inaugurata significativamente la mattina della festa di San Prospero.

Nel suo intervento, il vicepresidente dell’Istituto, Enrico Manicardi ha sottolineato che la Raccolta delle opere d’arte del Pio Istituto Artigianelli, avvenuta nell’arco di tutto il ‘900, non solo ornava le aule e i corridoi della prestigiosa sede, ma soprattutto faceva parte del programma formativo impartito ai futuri Artigianelli. Come è stato ricordato anche nel corso del Convegno di studi che si è tenuto lunedì 20 novembre scorso, don Zefirino Iodi aveva fondato su tre principi il percorso educativo dei fanciulli poveri e indigenti: educazione materiale, intellettuale, spirituale.

E dell’educazione intellettuale faceva parte a pieno titolo l’educazione artistica, proposta ai ragazzi anche con il corso di scultura guidato dal capo d’arte scultore Guglielmo Fornaciari, autore anche del pregiato busto di don Zefirino, ora in Santa Teresa.

Con gli acquisti e le donazioni spontanee, presso gli Artigianelli si è costituita una vera e propria Antologia di pittura, scultura e incisione del Novecento reggiano con opere dei più noti artisti presenti nella storia artistica della Città. Sono esposte opere di: Giannino Tamagnini, Francesco Fontanesi, Armando Giuffredi, Alfonso Boghi, Carlo Bazzani, Corrado Tiradini, Anna Cantoni, Nani Tedeschi, Eugenio Montanari, Rina Ferri, Tonino Grassi, Franco Bonetti, Vittorio Cavicchioni, Egidio Giaroli, Lodovico De Pietri, fino alla recentissima donazione di Carlo Mastronardi.

Hanno collaborato all’allestimento: Giorgio Terenzi, Gianluca Guidetti, Cristian Ruozzi, Geremia Pecchillo, Mauro Avosani, Raffaello Mazzacani.

La mostra è accompagnata da un agile catalogo con la riproduzione a colori – fotografie di Giuseppe Maria Codazzi – e le schede – testi di Aurora Marzi – delle opere esposte.

La esposizione è corredata da esaurienti pannelli didattici sulla vita e l’opera di don Iodi e sulla storia dell’Istituto.

Tale allestimento la rende fruibile ad un vasto e composito pubblico e si presta ad essere utilmente visitata anche dalle scuole, in quanto consente di conoscere un’importante esperienza educativa e una ricco patrimonio artistico.



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