In Italia Rt sotto 1, ma salgono i ricoveri in TI

terapia intensiva morti covid

Sono emerse luci e ombre dal monitoraggio settimanale della cabina di regia sull’emergenza sanitaria per il nuovo coronavirus. Tra il 22 e il 28 marzo in Italia è proseguita la diminuzione dell’incidenza rispetto alla settimana precedente (232,7 nuovi casi di contagi da virus Sars-Cov-2 ogni 100.000 abitanti contro i 240,3 della settimana dal 15 al 21 marzo), incidenza che resta comunque ancora elevata e ben lontana dai livelli (50 nuovi casi ogni 100.000 abitanti) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e del tracciamento dei rispettivi contatti stretti.

Nel periodo compreso tra il 10 e il 23 marzo l’indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,98 (range 0,87– 1,11), in diminuzione rispetto alla settimana precedente e di poco sotto la soglia che separa una situazione di epidemia in avanzamento (Rt maggiore di 1) da una situazione di epidemia in regressione (Rt inferiore a 1) – anche se il limite superiore del range dell’indicatore supera la soglia.

Passando invece alle notizie negative, il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è risultato complessivamente in aumento (41%, contro il 39% della scorsa settimana) e rimane dunque sopra la soglia critica del 30%. Il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è passato dalle 3.546 unità del 23 marzo alle 3.716 del 30 marzo. In aumento anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale, arrivato a quota 44% e rimasto dunque sopra la soglia critica del 40%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è salito dalle 28.428 unità del 23 marzo alle 29.231 del 30 marzo.

Le Regioni o province autonome che hanno fatto registrare un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica sono passate dalle 12 a 14. Sono in diminuzione, infine, il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (49.186 contro i 53.837 della settimana precedente): la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve aumento, essendo passata dal 33,8% della settimana precedente al 34,4%.