In Comune il punto sull’impatto dei dazi Usa sull’economia reggiana: perdite di fatturato fino a 250 milioni di euro

incontro impatto dazi Comune Reggio – CoRE

La nuova stagione di dazi tra Stati Uniti e Unione Europea rischia di avere pesanti conseguenze sul sistema economico delle aree in cui l’export è più rilevante, come la provincia di Reggio e l’intera Emilia-Romagna.

Di fronte all’incertezza sull’effettiva applicazione dei dazi imposti dal presidente statunitense Donald Trump e alle preoccupazioni per le ricadute sull’economia, il sindaco di Reggio Marco Massari ha promosso un incontro di lavoro in municipio al quale hanno partecipato le associazioni imprenditoriali, i sindacati confederali, la Camera di commercio dell’Emilia, insieme ad amministratori della Provincia e della Regione (tra cui il vicepresidente della Regione con delega a sviluppo economico e green economy Vincenzo Colla), che si sono confrontati per individuare azioni pubbliche e private da mettere in campo a sostegno dell’economia locale.

Nell’annunciare il senso dell’incontro ai presenti, il sindaco di Reggio ha voluto rimarcare quanto persista “ancora molta incertezza sull’effettiva applicazione dei dazi” e quanto “la mediazione Usa-Ue sia stata insoddisfacente”. I dazi, ha detto Massari, “aggravano il rischio di recessione o comunque di stagnazione economica, e l’economia di Reggio, fortemente aperta, è molto più esposta all’impatto”. Si tratta, ha aggiunto, “di misure che avranno effetti evidenti sulle imprese e sui lavoratori dei comparti più esposti. Nell’ottica di anticiparli, crediamo che tutte le forze istituzionali, politiche, sociali ed economiche dovranno sostenere le azioni necessarie ed è indispensabile agire uniti, parlarsi e capirsi. Ecco perché promuovere momenti di condivisione come questo”.

I rappresentanti del mondo imprenditoriale e sindacale reggiano hanno evidenziato come i settori più esposti siano quelli della meccanica e dell’agroalimentare (il vino, in particolare); accanto all’elevata quota di export diretto delle imprese, infatti, va considerata anche una quota significativa di export indiretto da parte di medie e piccole imprese di componentistica.

Gli interventi hanno fotografato una situazione di profonda incertezza: su base provinciale si stimano possibili perdite di fatturato che nello scenario peggiore potrebbero raggiungere i 250 milioni di euro e mettere a rischio un numero significativo di posti di lavoro, con la cassa integrazione già oggi in aumento del 15% rispetto al 2024.

Per il vicepresidente della Regione Colla i dazi “mettono in discussione la democrazia liberale”, e l’Europa “deve recuperare la sovranità tecnologica, che diventa anche una chiara scelta politica ed economica”. “Il Pnrr sta finendo – ha ricordato – e poco è stato utilizzato dal nostro Paese per promuovere politiche industriali. Occorre un cambio di passo in questo senso: l’Europa e i governi nazionali devono riportare al centro del dibattito gli investimenti che ci consentano di creare valore aggiunto”.

Colla ha poi tracciato la strada sulla quale anche la stessa Regione si muoverà nei prossimi mesi: “L’economia regionale regge meglio di altre aree, gli indicatori per il prossimo anno sono positivi, ma ancora non sappiamo quale sarà l’impatto effettivo dei dazi sull’export diretto e indiretto. È fondamentale confermare gli occupati di oggi e attrarre giovani con elevate competenze. Troppi giovani lasciano il nostro Paese e anche le nostre città per cercare condizioni migliori altrove: è urgente uno sforzo congiunto per trattenerli, un nuovo patto tra associazioni datoriali, sindacati e istituzioni. Noi dobbiamo agire sulla casa e sui servizi, le imprese sulle condizioni di lavoro per i nuovi assunti; con le università della regione ci vogliono alleanze virtuose per favorire la permanenza dei laureati e dei dottorandi nel nostro tessuto sociale e produttivo”.

Al termine dell’incontro, il sindaco Massari si è impegnato a mantenere attivo questo tavolo di confronto programmando entro la fine dell’anno un secondo appuntamento con tutti gli interlocutori.



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