In arrivo 15 milioni di euro per le Unioni di Comuni montani dell’Emilia-Romagna

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Grazie al fondo regionale per la montagna 2021-2023, che può contare su 15 milioni di euro, uno in più rispetto al triennio precedente, sono in arrivo nuovi finanziamenti per le Unioni di Comuni montani dell’Emilia-Romagna, che già a partire dai prossimi mesi si tradurranno in progetti nei settori più importanti – in primis viabilità e manutenzione stradale – per ridurre squilibri territoriali e distanze acuite dalla pandemia, potenziare la dotazione di servizi, contrastare abbandono e spopolamento e proseguire l’impegno sul fronte ambientale e paesaggistico.

Le risorse andranno a tutte le 21 Unioni di Comuni montani (compresi i comuni montani di Alto Reno Terme, nel territorio della città metropolitana di Bologna, e Alta Val Tidone, in provincia di Piacenza, nati da fusioni di comuni ma che non fanno parte di Unioni vere e proprie) e saranno assegnati secondo un riparto che prevede il 60% in rapporto alla superficie delle aree montane e il 40% in base alla popolazione residente, secondo i criteri previsti dalla legge regionale 2 del 2004. I Comuni dovranno presentare alla Regione i propri programmi triennali di investimento entro il prossimo 14 maggio.

“Questi stanziamenti sono un’ulteriore conferma di quanto sia centrale la volontà della Regione di valorizzare la montagna, per garantire sempre maggiori opportunità alle comunità locali, a chi vi abita e lavora”, ha sottolineato l’assessora regionale alla montagna Barbara Lori: “Scegliamo di investire maggiori risorse, d’accordo con i sindaci dei territori, le Unioni montane, i Comuni e l’Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani”.

Tra le misure già adottate dalla Regione: il taglio dell’Irap, gli investimenti per il potenziamento della rete della telefonia mobile nelle zone non coperte e per la banda ultralarga, il bando da 10 milioni di euro per le giovani coppie che acquistano o ristrutturano casa in Appennino (con altri 10 milioni già previsti per il 2021).

“Nel momento in cui stiamo affrontando l’emergenza sanitaria, lavoriamo al dopo-pandemia attraverso la coesione territoriale”, ha aggiunto il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale Davide Baruffi: “In linea con il Patto per il lavoro e per il clima, vogliamo ricucire le diseguaglianze territoriali, soprattutto della montagna e delle aree più periferiche, che minacciano la tenuta anche della nostra regione. Per contrastare questa tendenza bisogna garantire ovunque servizi di prossimità, valorizzando le potenzialità dei territori per attivare nuovi processi di sviluppo”.