Il movimento delle Sardine dal punto di vista di un etologo di destra

marco 24

La lotta per la sopravvivenza ha stabilito una serie di strategie adattative per poter sopravvivere oggi. Si proprio oggi, in un mondo malato, contorto incoerente, falso, ipocrita e spaventoso ognuno deve combattere la propria quotidiana battaglia per la vita. La prima rivoluzione ittica della repubblica delle sardine riflette solo in parte quello che accade nel loro ambiente acquatico. In acqua, come in terra, si combatte su due fronti: quello delle prede e dei predatori. Le prede, consapevoli del loro status, cercano coalizione e cooperazione tra loro per sacrificare se stessi il meno possibile mentre i predatori sono quelli che cercano di catturare il più possibile le prede per assicurarsi la loro sopravvivenza.

Le tecniche messe in atto, sia in ambiente acquatico sia in ambiente terrestre si realizzano adottando tecniche ambigue, poiché i meccanismi messi in atto per sfuggire ai predatori sono utilizzati per sorprendere le vittime, come nel caso del mimetismo. Ogni giorno, le innumerevoli “specie ittopolitiche” che popolano il nostro pianeta affrontano il problema della sopravvivenza stando, per così dire, “ad occhi aperti”, vigilando, o credendo di vigilare attentamente sulla propria incolumità ed al contempo pronte a cogliere le occasioni per nutrirsi, crescere lavorare e magari riprodursi. Vivere insieme a molti altri consimili, costituire un gruppo, un branco – nel caso delle Sardine un banco, si manifesta con relazioni spesso complesse che talvolta portano alla costituzione di veri e propri gruppi sociali. Per quanto riguarda le sardine vere, quelle acquatiche, la diffusione ed il successo del comportamento gregario in natura, fa supporre che esso rappresenti un ulteriore mezzo a disposizione delle specie per sopravvivere e progredire nel cammino evolutivo, allo scopo di rafforzare e moltiplicare l’opera dei singoli individui.

Mille occhi, rivolti in tutte le direzioni per il controllo dei predatori, la moltitudine diminuisce la probabilità di essere divorati, dato che si è nascosti tra molte possibili prede, tutte uguali, come le sardine umane con “eschimo, zainetto e cappello” in modo da non essere riconosciuti. Sardine provenienti da ogni mare, dal tirreno, adriatico, ionio, ligure ma tutte uguali in modo da disorientare il nemico, ma chi è il nemico..? questa risposta richiede un salto evolutivo importante che le Sardine umane ancora non sono in grado di fare. Tra loro sembrano esistere relazioni intraspecifiche, non mediate da onde sonore, messaggi chimici e visivi ma messaggi virtuali sui social network. Le Sardine hanno sofisticate dinamiche di gruppo riuniti da una ragione sociale, come la ricerca di cibo, le migrazioni, la ricerca dei partners, mentre le Sardine Umane non hanno nulla di sofisticato tranne il fatto di occupare il loro tempo a creare confusione, farsi una birra, insultare qualcuno e mandare messaggi. Le vere sardine si mimetizzano, tutte hanno un fine comune, sopravvivere al più lungo per riprodursi e propagare i loro geni, secondo le normali leggi della natura, le Sardine umane, invece, sono anti evolutive, non seguono né la fitness individuale né la fitness di gruppo sono biomassa alla mercé di una moda, senza un’ideologia, un credo politico o sociale. Se vengono attaccate le Sardine Umane, il banco si allarga e sparpaglia per poi riunirsi in nube densa e scura come i loro pensieri e le loro idee, un sorta di groviglio vivente di emozioni disparate che fluttuano con un sincronismo sbalorditivo nel loro cervellino per poi elaborare un unico output, andare avanti per inerzia continuando a mandare messaggi, telefonici chiaramente.

Quando si assiste a tale spettacolo si rimane impressionati dall’assoluta perfezione dei loro movimenti che sfida ogni legge del cognitivismo. Pensate che anche le sardine d’acqua, come le sardine umane si disperdono di notte per poi ritrovarsi di giorno e riformare il banco, le sardine d’acqua utilizzano la reazione opto motrice per ritrovarsi le Sardine Umane il whatsapp, l’sms, quindi le sardine d’acqua sono più evolute di quelle umane si riconoscono tra loro, si battono per il medesimo scopo le Sardine umane invece no. I vantaggi più rilevanti del movimento delle Sardine di mare al contrario di quelle umane, sono legate alle tecniche di fuga per far fronte ad un attacco che comprendono vari tipi di manovre. Le più evolute sardine di mare utilizzano l'”effetto fontana” è utilizzato nel caso non si riesca a superare in velocità il predatore che si è inserito nel banco, così che i componenti lo aggirano dividendosi lateralmente in due gruppi che si ricongiungono alle sue spalle; se il predatore si gira, la manovra si ripete in senso inverso. Questa tattica ha l’effetto di disorientare i sistemi sensoriali e comportamentali del predatore, che avrebbe difficoltà a localizzare e seguire delle prede che cambiano improvvisamente direzione.

Altrimenti un’altra tecnica è l'”espansione a “flash”, non flash mob, ma solo flash, che è invece messa in atto in caso di rapido avvicinamento di un predatore, tipico anche delle sardine umane, il banco si apre a ventaglio di fronte ad esso, disperdendosi in tutte le direzioni e rendendo problematica la concentrazione su una singola preda in mezzo all’improvviso balenio di eskimi, zainetti e cappellini di lana. Mentre le sardine di mare devono concentrarsi anche sulle strategie alimentari le Sardine umane si fermano al Mac Donald, un cheese burger e via di nuovo nel branco. Il fatto di muoversi in branco agevola anche il loro ritorno a casa, altrimenti potrebbero perdersi. Le Sardine Umane al pari dei pesci sono mute, comunicano tra loro solo con messaggi, non chimici ma scritti, seguono il gruppo con la coda dell’occhio o spinti da quelli dietro perché mentre fanno “casino” devono guardare se arrivano altri messaggi, magari per un apericena, un brunch, drunch, un mac drive ecc.
Concludendo questo rapido confronto tra le sardine vere e le sardine umane, dobbiamo senza dubbio riconoscere alle prime che sono molto più evolute, non litigano tra loro, non confondono i predatori con le prede e soprattutto le sardine vere hanno tutte un unico obiettivo aumentare la loro fitness, ossia la loro sopravvivenza e la capacità di riprodursi, non conoscono le teorie gender, combattono i flussi migratori incontrollati e adottano all’unisono strategie di difesa del loro territorio. Tutti muti come un pesce, mentre riflettiamo.