Il caso sospetto di Reggio non è chikungunya: sospesa la disinfestazione a Mancasale

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Sono risultati negativi gli esiti degli esami di laboratorio relativi al sospetto caso di chikungunya (una malattia virale, caratterizzata da febbre e forti dolori, che viene trasmessa all’uomo da zanzare infette, in particolare quelle del genere Aedes) emerso alla fine della scorsa settimana nella zona industriale di Mancasale, alle porte di Reggio.

Nella giornata di domenica 24 agosto, pertanto, si sono concluse le operazioni di disinfestazione avviate a scopo precauzionale nelle notti tra venerdì e sabato e tra sabato e domenica in un’area compresa tra via Botticelli e via Villa.

All’inizio del weekend il sospetto che si potesse trattare di un caso di chikungunya aveva fatto scattare il protocollo regionale previsto in caso di arbovirosi: su richiesta del Servizio igiene e sanità pubblica dell’Ausl di Reggio, il Comune aveva emesso un’ordinanza urgente per autorizzare in via cautelativa i trattamenti di disinfestazione.

Il Piano di sorveglianza arbovirosi 2025 predisposto dalla Regione Emilia-Romagna, infatti, prevede in questi casi interventi con prodotti adulticidi e larvicidi e l’eliminazione dei focolai larvali in un raggio di 100 metri dal luogo in cui si sono manifestati i casi di sospetto contagio.

Il piano stabilisce, in particolare, tre interventi in successione: la disinfestazione con prodotti adulticidi, per la massima riduzione possibile della popolazione di zanzare nella zona interessata, per tre notti consecutive sulle aree pubbliche; la rimozione dei focolai nelle aree private, con interventi porta a porta; la ripetizione degli interventi larvicidi nel sistema di tombinatura pubblico.



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