IIS Zanelli di Reggio, appello del mondo della scienza per mantenere anche il nome di Secchi

cartolina ricordo nascita Angelo Secchi Reggio Emilia – DSP

Cresce ogni giorno che passa, a Reggio, la polemica sul nome dell’entità scolastica a indirizzo scientifico-tecnico nata dall’accorpamento dell’istituto d’istruzione superiore “Antonio Zanelli” con l’istituto tecnico per geometri “Angelo Secchi”, dopo che il consiglio di istituto ha deciso che il nuovo polo scolastico sarà intitolato al solo Antonio Zanelli.

La decisione, passata a strettissima maggioranza (10 voti contro 9), contrasta peraltro con la delibera assunta ad ampia maggioranza dal collegio dei docenti, che aveva chiesto invece di mantenere la doppia intitolazione.

Dopo la sezione di Reggio della Deputazione di storia patria per le antiche provincie modenesi, che aveva accolto la notizia “con amarezza e stupore”, e la Società reggiana di studi storici, intervenuta sulla questione esprimendo “il proprio profondo rammarico e la più viva preoccupazione per la decisione”, è arrivato ora anche un appello – firmato da personalità del mondo della scienza e componenti del Comitato nazionale che nel 2018 curò le celebrazioni del bicentenario della nascita di Angelo Secchi – indirizzato sotto forma di lettera a Maria Sala, dirigente scolastica dell’IIS Antonio Zanelli di Reggio.

“Gentilissima preside, apprendiamo che l’istituto scolastico nato dalla fusione dello storico Istituto tecnico per geometri Angelo Secchi e dell’IIS Antonio Zanelli si avvia a perdere nella sua intitolazione il nome di Angelo Secchi, portato per oltre 140 anni, dal 1884, come tributo e memoria del grande scienziato reggiano. Nato nel 1818 a Reggio Emilia, illustre gesuita e direttore dell’Osservatorio astronomico e meteorologico del Collegio Romano dal 1849 al 1878, anno della morte, Secchi per primo utilizza sistematicamente l’analisi della radiazione luminosa degli astri, tramite la spettroscopia, arrivando a riconoscere alcuni degli elementi chimici costitutivi delle stelle, e a proporre la prima classificazione stellare. Per questo è universalmente considerato il padre dell’astrofisica.

Fonda, nello Stato pontificio, il primo moderno servizio meteorologico nazionale, nell’ottica di fornire, per l’utilità collettiva, sempre più affidabili previsioni del tempo. È incaricato della misura di precisione della base geodetica della via Appia antica, misura di riferimento fondamentale per la cartografia del territorio italiano. Partecipa a Parigi alle riunioni della Commissione per la definizione del metro campione. Questi sono solo alcuni aspetti di una carriera scientifica poliedrica e fertile, che fanno di padre Angelo Secchi una personalità di spicco internazionale, del quale vorremmo mantenere viva la memoria come onore per la città che gli ha dato i natali e come volano per iniziative di promozione della cultura scientifica, di cui il nostro Paese ha estremo bisogno. A queste iniziative saremmo pronti a offrire la nostra collaborazione con conferenze e lezioni rivolte alla città e agli studenti dell’istituto.

Vorremmo pregarla di portare a conoscenza del Consiglio di istituto la nostra proposta di mantenere il nome di Angelo Secchi a fianco di quello di Antonio Zanelli nell’intitolazione dell’istituto da lei presieduto, come già avvenuto in molti casi per altri accorpamenti di storici istituti scolastici cittadini”.

La lettera è stata firmata da:

Lucio Angelo Antonelli, direttore Inaf – Osservatorio Astronomico di Roma
Maria Carmen Beltrano, ricercatrice associata Ingv, già ricercatrice Crea Agricoltura e Ambiente, Roma
Glauco Bertani, giornalista pubblicista, Reggio Emilia
Fabrizio Bònoli, professore onorario Alma Mater Università di Bologna
Roberto Buonanno, Inaf – Osservatorio astronomico d’Abruzzo, ordinario di Astronomia e Astrofisica, Università di Roma Tor Vergata
Giuseppina Bussi, già preside dell’Istituto tecnico per geometri Angelo Secchi, Reggio Emilia
Riccardo Campanini, Musei Civici di Reggio Emilia
Roberto Capuzzodolcetta, docente di Fluidodinamica per l’astrofisica, Università La Sapienza, Roma
Silvia Chicchi, Musei Civici di Reggio Emilia
Ileana Chinnici, ricercatrice Inaf – Osservatorio astronomico di Palermo
Paolo De Bernardis, ordinario di Astrofisica, Università La Sapienza, Roma, membro dell’Accademia nazionale delle scienze
Ennio Ferrarini, Lions Club Reggio Emilia Host Città del Tricolore
Matteo Galaverni, ricercatore presso Specola Vaticana
Silvia Grandi, discendente famiglia Angelo Secchi
Roberto Macellari, già ispettore archeologo Musei Civici di Reggio Emilia
Agnese Mandrino, Biblioteca e Archivio storico dell’Osservatorio astronomico di Brera
Roberto Marcuccio, già responsabile Settore manoscritti e libri a stampa antichi, Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia, membro dell’Accademia nazionale di scienze, lettere e arti di Modena
Paolo Mazzeranghi, già docente e collaboratore vicario della presidenza dell’Istituto Angelo Secchi
Giangiacomo Papotti, Ordine dei geometri della provincia di Reggio Emilia
Federica Riguzzi, senior researcher Ingv – Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia
Giuseppe Adriano Rossi, presidente Deputazione di storia patria per le antiche provincie modenesi – Sezione di Reggio Emilia
Paolo Sannella, già ambasciatore e rappresentante della Società geografica italiana
Salvatore Sciortino, Inaf – Osservatorio astronomico di Palermo
Simonetta Secchi, discendente famiglia Angelo Secchi
Ivan Spelti, divulgatore scientifico, associazione Bus 74
Ginevra Trinchieri, Inaf – Osservatorio astronomico di Brera, già presidente Società astronomica italiana



C'è 1 Commento

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  1. Carla

    Un popolo senza memoria delle proprie radici è destinato a precipitare nella demenza socio-culturale


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