Sindacati, il giorno della piazza. Landini: difendiamo la democrazia

manifestazione roma

Il giorno della manifestazione nazionale ‘Mai più fascismi’ indetta dai sindacati dopo l’assalto alla sede della Cgil di sabato scorso. Piazza San Giovanni piena di gente, striscioni e palloncini. Sul palco i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil e tre interventi di lavoratori e pensionati iscritti alle organizzazioni sindacali. La manifestazione, organizzata da Cgil, Cisl e Uil, con lo slogan “Mai più fascismi: per il lavoro, la partecipazione, la democrazia”, è stata indetta unitariamente dopo l’assalto di sabato scorso alla sede della Cgil, considerato un attacco a tutto il sindacato confederale, al mondo del lavoro e alla democrazia.

“Questa bellissima piazza parla a tutto il Paese”: Così il segretario generale della Cgil,Maurizio Landini, dal palco di piazza San Giovanni, sottolineando la grande partecipazione alla manifestazione e che”tanti sono ancora fermi alla stazione Anagnina e non sono riusciti ad essere qui”. Questa “non è solo una risposta allo squadrismo fascista, è qualcosa di più: questa piazza rappresenta tutta l’Italia che vuole cambiare il Paese, che vuole chiudere la storia della violenza politica. Essere antifascisti si è per garantire la democrazia di tutti e i principi fondamentali della nostra Costituzione. Tutto il governo assuma questa sfida e apra una fase di grande cambiamento sociale”. E “noi vogliamo essere protagoisti del cambiamento”, rimarca.

Il giorno dopo l’entrata in vigore dell’obbligo di green pass per tutti i lavoratori e alla vigilia del ritorno alle urne per i ballottaggi per la scelta dei sindaci per i sindacati, ma anche per il centrosinistra, quella di oggi sarà una manifestazione identitaria più che una manifestazione politica. “No” ai fascismi e alla violenza, “sì” al lavoro, alla sicurezza, ai diritti. Cgil, Cisl e Uil, e con loro il centrosinistra, si preparano a scendere in piazza uniti perché l’assalto “squadrista” alla sede della Cgil di sabato scorso è considerato un attacco a tutto il sindacato confederale, al mondo del lavoro e alla democrazia. Il numero uno della Cgil, Maurizio Landini respinge l’accusa di volersi “intromettere” nelle elezioni. Dopo l’attacco di sabato scorso, ripete, c’era bisogno di “una risposta immediata”. Per respingere la violenza fascista e unirsi attorno ai principi e ai valori della Costituzione e al lavoro.