Guastalla. Il 25 aprile con i bimbi dell’asilo e della scuola d’infanzia

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Possiamo parlare di Liberazione con le bambine e i bambini del nido e della scuola dell’infanzia? Certamente! Sono troppo piccoli e non possono capire? Assolutamente no”. Tania Bertacchi, pedagogista del nido Iridi e della scuola dell’infanzia Arcobaleno di Guastalla, spiega che bambine e bambini di qualunque età, anche piccoli, possono parlare, ascoltare, comprendere intorno al tema e ai valori del 25 aprile.

Per questo, aspettando la ricorrenza nazionale, sono state proposte nelle varie sezioni diverse attività che hanno coinvolto i piccoli guastallesi insieme alle loro educatrici e insegnanti e pure il sindaco e vice sindaco della città.

ASPETTANDO IL 25 APRILE AL NIDO D’INFANZIA COMUNALE IRIDE:

IL FARE CON LE MANI

Le sei sezioni del nido d’infanzia Iride, hanno iniziato a comporre, su un grande telo bianco, la bandiera d’Italia che vestirà il parco del nido. Ogni bambina e ogni bambino hanno contribuito a realizzare una parte del Tricolore con differenti materiali: colore, plastiche, oggetti di recupero… La bandiera finita e colorata rappresenta il simbolo della Liberazione interpretato ed elaborato dal fare dei bambini attraverso il loro intervento creativo e compositivo. Tutto viene documentato attraverso un video che avrà, come accompagnamento audio, le voci del sindaco di Guastalla Camilla Verona e del vicesindaco con delega alla scuola Matteo Artoni, ma anche dei genitori e del personale educativo.

ASPETTANDO IL 25 APRILE ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA COMUNALE ARCOBALENO: LO SGUARDO E LA FOTOGRAFIA

Tutte le sezioni della scuola dell’infanzia Arcobaleno hanno indagato il significato di Liberazione e il concetto di libertà. Partendo dalle loro conoscenze e dai differenti spunti del gruppo e delle insegnanti, i bambini hanno ascoltato la lettura di libri per approfondire, hanno abitato spazi e usato materiali per esprimere le loro idee, hanno realizzato grafiche e disegni che rivelano l’essenza della loro interpretazione…

Il concetto di libertà, fatto di parole, immagini e disegni, ha trovato espressione sia nel passato, sia nel presente; le bambine e i bambini hanno spiegato alcune conoscenze derivate dalla storia e dalla guerra, ma soprattutto hanno concentrato la loro attenzione sulla contemporaneità e sulla pandemia che tanto li ha toccati e coinvolti.

L’INCONTRO CON IL SINDACO E IL VICE SINDACO

Stamattina la sezione 3 anni ha fatto la sua ‘assemblea quotidiana’ in piazza Mazzini, dialogando con la sindaca Verona e il vice sindaco Artoni che, subito dopo, hanno incontrato la sezione 5 anni a Palazzo Ducale. Domani saranno le bambine e i bambini della sezione 4 anni e della sezione mista 3-4-5 anni ad incontrare la prima cittadina di Guastalla e il suo vice. Alla fine dell’incontro i bambini realizzano scatti fotografici immortalando il loro personale sguardo sulla libertà, la loro idea di libertà.

PAROLE E PENSIERI DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI

la Liberazione è un giorno speciale… tutti festeggiano perché si sentono liberi…

ci liberiamo perché tanto tempo fa era finita la guerra…

ma in alcuni paesi c’è ancora, da noi in Italia non c’è più, da tanti anni, è andata in altri mondi…

Liberazione per me è quando ti liberi dalle cose faticose… vuol dire che non ti ferma la polizia e puoi andare a giocare a casa degli altri…

vuol dire che puoi andare a fare un giro… vuol dire che io penso…

è giocare in giardino e fare quello che vuoi…

la libertà è quando non c’è il virus e si abbracciano i bambini…

libertà per me è essere liberato dal virus cattivo… possiamo andare dappertutto, aprono tutte le scuole e poi aprono anche i gelati e anche i negozi…

libertà è leggere un libro in compagnia degli amici… possiamo fotografare gli alberi, perché hanno dentro la libertà, non si vede perché è trasparente, esce con il vento anche il cielo, che ci ricorda la liberazione… o le nuvole… le nuvole sono bianche e sono libere perché nessuno ci arriva…

possiamo fotografare le api e le mosche, perché questi vivono nella natura, sono tranquilli…

quando andiamo a casa, vuol dire che siamo liberi…

quando intrappoliamo il virus siamo più liberi…

per me significa essere liberi di fare quello che voglio, tipo andare a scuola o andare in piscina…