Inizierà la prima settimana di febbraio, con l’allestimento del cantiere, l’intervento con cui la Provincia di Reggio – di concerto con il Comune di Carpineti – intende mettere in sicurezza il vasto movimento franoso che, a causa delle varie ondate di maltempo degli scorsi mesi, ha obbligato per motivi di sicurezza e comprovata instabilità del versante a interrompere momentaneamente il transito sulla strada provinciale Sp 76, in prossimità del castello di Carpineti.
Si tratta di lavori tecnicamente ed economicamente importanti, per un importo complessivo di 484.000 euro, come hanno spiegato i due enti locali: “Gli studi geologici e le progettazioni che abbiamo da subito disposto avevano infatti evidenziato, come ormai noto, l’instabilità di una parte molto ampia del versante, molto più di quella visibile a occhio nudo, relativa sia alla sommità sia alle pareti laterali del canalone da cui si era staccato il materiale poi caduto sulla Sp 76. Di comune accordo abbiamo dunque progettato un intervento in grado di mettere in sicurezza in maniera ci auguriamo definitiva l’intero versante, intervenendo anche in corrispondenza del castello per regimare le acque”.
I lavori che (condizioni meteo permettendo) inizieranno nei prossimi giorni riguarderanno la pulizia e il consolidamento della scarpata di monte, con la posa di reti e chiodature e la realizzazione di una berlinese (una struttura di sostegno in micropali), ma anche opere di drenaggio e un nuovo sistema di raccolta delle acque per una regimazione che consenta appunto di evitare, in caso di nuove precipitazioni intense, il riattivarsi della frana.
L’intervento sarà eseguito da una ditta altamente specializzata, la Geo Solutions Garfagnana di Barga di Lucca. La durata prevista per l’esecuzione dei lavori è di 180 giorni, anche se l’obiettivo della Provincia di Reggio e dell’impresa sarebbe quello di poter riaprire la Sp 76 già a giugno. Anche durante il periodo dei lavori il castello di Carpineti, le abitazioni e le attività economiche del luogo continueranno a rimanere accessibili dal versante sud provenendo dalla Fondovalle del Secchia.








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