“Il coraggio è una forza che viene dal cuore e ti spinge ad affrontare i pericoli”: sono tanti e profondi i pensieri dei bambini e delle bambine delle classi che hanno partecipato al progetto “Focherini, un album di famiglia”, nato dalla collaborazione tra Fondazione Fossoli e Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi Ets.
Un percorso educativo e creativo, incentrato sulla vita di Odoardo Focherini, che si è concluso nei giorni scorsi al campo di Fossoli con una festa che ha riunito studenti, educatori e docenti dell’Istituto comprensivo Carpi Zona Nord e dell’Istituto comprensivo Carpi 2 con sette classi delle scuole primarie Leopoldo Gasparotto, Marianna Saltini, Martiri per la Libertà, Colonnello Lugli – e che ha visto presente anche Paola Focherini, figlia di Odoardo.
Focherini, nato a Carpi il 6 giugno del 1907, giornalista amministratore del quotidiano Avvenire, assicuratore e intellettuale cattolico italiano, durante la persecuzione degli ebrei in Italia da parte del regime fascista intraprese un’intensa attività di aiuto all’espatrio e protezione, riuscendo a far uscire dal Paese un centinaio di persone. Dopo essere stato arrestato, dal campo di concentramento di Fossoli fu poi deportato in Germania, al campo di Hersbruck, dove morì il 27 dicembre del 1944 all’età di 37 anni. È medaglia d’oro al merito civile della Repubblica italiana, Giusto tra le nazioni di Yad Vashem e beato della Chiesa cattolica.
Con questo progetto la Fondazione Fossoli (che presidia la storia e la memoria del campo di Fossoli, del Museo Monumento al deportato e dell’ex sinagoga, anche attraverso la ricerca e le attività didattiche) e la Fondazione Reggio Children (che si occupa di ricerca, solidarietà ed educazione di qualità) hanno coinvolto le scolaresche alla scoperta della vita, dei valori e delle motivazioni del giornalista carpigiano.
“La collaborazione tra Fondazione Fossoli e Fondazione Reggio Children ha consentito a bambine e bambini di coniugare creatività, emozione e partecipazione con la storia, la memoria, le scelte del Giusto tra le nazioni”, hanno commentato Manuela Ghizzoni e Cristian Fabbi, rispettivamente presidente della Fondazione Fossoli e direttore generale della Fondazione Reggio Children: “La lezione di vita di Focherini, il rispetto per l’altro, i valori di pace, coraggio, libertà che ha abbracciato, sono diventati esperienza tangibile nelle ore trascorse insieme, che bambine e bambini hanno fatto propria e che non dimenticheranno”.
Grazie alla co-progettazione con le scuole, e al lavoro degli operatori della Fondazione Fossoli Marcello Bertolla, Dario Biagini e Nadia Righi e della Fondazione Reggio Children Marina Rossi, Elisa Ferrari ed Elena Sofia Paoli, è stato costruito un percorso mirato che, sulla base di una biografia raccontata da foto di famiglia accorpate a stralci di lettere, testimonianze o ricostruzioni, ha condotto bambini e bambine a riflettere concretamente sulle motivazioni che hanno spinto Focherini a salvare quelle persone, e cosa significhi essere un “giusto fra le genti”.
Il laboratorio-percorso è stato articolato in visite, racconti, video e laboratori, narrazioni, lettura delle fonti, simulazioni, disegni, mappe, scatti fotografici, generando nuove definizioni e significati dei concetti chiave, cuore della ricerca.

Ogni gruppo ha quindi lavorato a un “Album di famiglia” di Focherini, che tenesse traccia in forma visiva del percorso di avvicinamento tra passato e presente: Odoardo, le persone e i luoghi della sua vita e insieme le storie, le famiglie dei bambini e le loro vite oggi. In ogni incontro, bambini e bambine hanno colmato gli spazi vuoti dell’album con “foto immaginate” da loro realizzate: di momenti significativi della vita di Focherini – l’amicizia con don Dante Sala, i giochi con i figli, la prigionia – ma anche immagini simboliche sul futuro del centinaio di persone che salvò.
Nel progetto si sono così intrecciati narrazione storica e vissuto personale, in un continuo dialogo tra passato e presente, tra storia ed esperienza individuale, esplorando concetti come libertà, coraggio, sicurezza, memoria e testimonianza.
Gli album completati da ogni gruppo si sono rivelati creazioni costellate di pensieri importanti e commentate insieme: “Odoardo è stato una persona importante perché ha mantenuto la felicità anche quando era in campo di concentramento”, è stata un’altra delle tante intense riflessioni degli studenti; “La libertà è avere diritti, come il diritto di andare a scuola”, oppure “Per noi libertà è stare con i propri parenti, avere dei diritti, non essere obbligati, non essere giudicati, stare uniti, giocare, amicizia, accoglienza, altruismo, gentilezza, socialità, convivenza, andare a scuola, affetto”.
Il progetto si è concluso con un momento collettivo al campo di Fossoli, luogo simbolico della memoria e crocevia della biografia di Focherini: un importante momento di restituzione collettiva, durante il quale tutte le classi hanno potuto presentare il lavoro svolto alle famiglie, alla presenza speciale di Paola Focherini, figlia di Odoardo, che ha ascoltato con emozione le narrazioni e i pensieri dei bambini e della bambine.







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