Il consiglio generale della Fondazione Manodori di Reggio ha approvato il bilancio d’esercizio, che segna un avanzo di circa 6,3 milioni di euro e un risultato della gestione finanziaria di 11,4 milioni. Un incremento rilevante rispetto agli anni precedenti, che deriva da ricavi stabili e ricorrenti, legati in gran parte alla ripresa della distribuzione dei dividendi e a un contenimento dei costi ottimizzato negli ultimi anni. In aumento anche la disponibilità di fondi per i contributi a favore di progetti per il territorio, che per il prossimo anno è di 3,8 milioni.
“Chiudiamo un bilancio molto soddisfacente – ha sottolineato il presidente della fondazione Leonello Guidetti – che dà conto di una buona gestione organizzativa e finanziaria che conferma un trend in crescita. Lo sviluppo di un sistema di monitoraggio del portafoglio, istituito in questi anni con il supporto dell’advisor Prometeia, ci ha permesso di consolidare il processo di diversificazione degli investimenti iniziato qualche anno fa, cogliendo le fasi di andamento favorevole dei mercati azionari e di altri asset di investimento. Il buon andamento della redditività e il solido accantonamento al fondo per le erogazioni consentono alla Fondazione Manodori di garantire anche per il 2025 il sostegno ai bisogni più urgenti della nostra comunità e di valutare nuove iniziative e strumenti per promuovere percorsi a supporto delle nuove fragilità sociali”.
La Fondazione Manodori ha chiuso il 2024 con un attivo patrimoniale di 185 milioni di euro, dieci in più rispetto all’anno precedente. Un risultato favorito dalla variazione degli asset azionari e da una progressiva riduzione della sua partecipazione in Unicredit. A partire dallo scorso anno, infatti, l’aumento di valore del titolo bancario ha creato le condizioni favorevoli per procedere a una parziale cessione di azioni – proseguita anche quest’anno – che ha permesso di realizzare oltre 7 milioni di plusvalenze. Sono stati riconfermati, invece, gli investimenti in Cassa depositi e prestiti e Banca d’Italia, in obbligazioni a lungo termine e in realtà locali come Iren, Studio Alfa, Crpa e Ifoa.
Sono numeri che consentiranno di distribuire risorse a enti e organizzazioni no profit anche per il 2025, in linea con il piano pluriennale approvato lo scorso ottobre. Rispetto al 2024, i fondi a disposizione per i contributi a favore della comunità reggiana sono passati da 2,8 a 3,8 milioni, che assicurano il sostegno a numerose realtà che operano nei settori del welfare, dell’educazione e della formazione, della salute pubblica, dell’arte e della cultura.
Sono in corso di realizzazione i progetti nati da un bando promosso dalla Fondazione Manodori per rinsaldare la coesione sociale; a breve, inoltre, sarà presentato un nuovo bando per iniziative per prevenire il disagio nei pre-adolescenti dagli 11 ai 13 anni.
È stata riconfermata l’adesione al Fondo di contrasto alla povertà educativa e al Fondo per la repubblica digitale, promossi da Acri e dai ministeri dell’Economia, dello Sviluppo digitale e dell’Educazione. Iniziative nazionali, riprese e attuate anche a livello provinciale, ideate per rimuovere ostacoli di natura sociale, economica e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi e l’accesso alle nuove tecnologie da parte dei minori.
La Fondazione è coinvolta anche quest’anno nella rassegna Fotografia Europea, ospitata in parte anche nelle sale di Palazzo da Mosto. Il complesso rinascimentale è da tempo sede di attività espositive della Fondazione Palazzo Magnani, di aule didattiche dell’istituto musicale Peri-Merulo e di uno studentato nell’adiacente palazzo ex Ancelle.







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