Fine vita. Bonaccini: fatta scelta di dignità, ma serve una legge

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“Noi ci auguriamo che ci sia una legge nazionale, altrimenti saremo di fronte a qualcosa di clamoroso se ogni regione dovesse muoversi a seconda della propria volontà o non volontà.
Io credo che l’appello più grande vada fatto al Parlamento”.

Lo ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini commentando la recente delibera regionale che regolamenta l’accesso al suicidio assistito. “Abbiamo fatto questa scelta – ha aggiunto – per provare a mettere la volontà e la dignità delle persone al primo posto, lasciando mi auguro in fretta al Parlamento il dovere di legiferare”.

Fine vita, in Emilia-Romagna l’iter completo durerà 42 giorni. E’ di 42 giorni la tempistica che sarà necessaria per l’intera procedura che regolerà il fine vita per i pazienti dell’Emilia-Romagna: è questo infatti il periodo che passerà dalla richiesta del suicidio medicalmente assistito all’eventuale messa in pratica. L’iter è indicato nelle Istruzioni tecnico-operative che l’assessorato alla Salute ha inviato alle aziende sanitarie regionali. Il percorso sarà “operativo” al massimo fra un mese e mezzo: le Aziende sanitarie hanno infatti 45 giorni di tempo (dalla data della determina che è di venerdì 9 febbraio) per costituire le cosiddette Commissioni di valutazione di Area Vasta che saranno preposte alla verifica dei requisiti e delle modalità di applicazione della sentenza n.242/2019 della Corte Costituzionale.

L’iter. In Emilia-Romagna il percorso per il fine vita prevede diversi passaggi. Il primo, la richiesta di suicidio medicalmente assistito deve essere inviata alla Direzione sanitaria di una Ausl – con allegata la documentazione sanitaria necessaria per la valutazione del caso – che ha tre giorni di tempo per trasmetterla alla Commissione di valutazione di Area Vasta. Questa deve effettuare una prima visita, valutare la legittimità della richiesta alla luce dei requisiti della sentenza della Corte costituzionale e ha 20 giorni di tempo per concludere l’istruttoria e inviarla al Corec, il Comitato regionale per l’etica nella clinica istituito lunedì con delibera della Giunta regionale. Il Corec a sua volta ha 7 giorni di tempo per esprimere parere, obbligatorio ma non vincolante. Con questo parere la Commissione di valutazione redige la sua relazione conclusiva che va trasmessa entro 5 giorni al paziente o suo delegato e al direttore dell’Asl di competenza. In caso di parere favorevole la procedura va eseguita – con personale adeguato individuato su base volontaria – entro e non oltre 7 giorni dal ricevimento delle conclusioni della Commissione.



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