Ma in regione già pronto un ricorso al Tar

ospedale infermiera di spalle

Scoppia il caso in Emilia-Romagna per la delibera della Regione sul fine vita con cui di fatto si scavalca il voto in aula e si garantisce il suicidio assistito in 42 giorni.

Le opposizioni non ci stanno e Forza Italia sta già preparando un ricorso al Tar.

La consigliera regionale di Forza Italia, Valentina Castaldini, aveva subito sottolineato: “Mentre una legge d’iniziativa popolare è prossima ad arrivare in Aula, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini cerca di eludere il voto per evitare di spaccare il gruppo Pd.

La democratica Elena Ethel Schlein, dopo aver espulso la propria capogruppo Pd in Veneto rea di non essersi accodata sulle posizioni del partito sul tema fine vita, commissaria di fatto l’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna.

È stata infatti pubblicata una delibera e inviata oggi una circolare a tutte le strutture sanitarie regionali per dare tempi certi a chi chiede il suicidio assistito. Dalla prima richiesta in massimo 35 giorni il suicidio è garantito.

Questa delibera, e la conseguente circolare inviata alle aziende sanitarie regionali è un colpo di mano, raffazzonata e con evidenti lacune normative.

In primo luogo, si ravvede una chiara illegittimità di eccesso di potere: la delibera regionale dovrebbe fondarsi sul parere del comitato di bioetica, ma in verità assegna la competenza a comitati diversi da quelli indicati dal parere stesso (i CET). In secondo luogo, affidare questa tipologia di valutazione a comitati costituiti su base regionale, anziché ai comitati specifici previsti dalla legge nazionale 3/2018 (attuata da dm 26.1.23) e indicati come competenti della stessa corte costituzionale nella sentenza 242/19, introduce differenze applicative su base territoriale che non tollerabili vista la necessità di assicurare unitarietà livello nazionale sull’applicazione di questi principi. Si pensi, ad esempio, all’interpretazione del concetto di “trattamenti vitali”.

Speriamo che non sia stato già tutto deciso e che venga data voce in maniera democratica, con un dibattito vero e rigoroso sia per chi è contro sia per chi è favorevole”.

 

 



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