A Ferragosto Ferrara celebra i Nomadi, che nel 2023 festeggiano i sessant’anni di storia, e omaggia la memoria di Augusto Daolio, a trent’anni dalla scomparsa. Lunedì 15 agosto alle 21 la band suonerà al parco Marco Coletta, ai piedi del Grattacielo. I Nomadi presenteranno il loro ultimo album, Solo esseri umani, dove è presente anche la canzone Il segno del fuoriclasse, dedicata proprio ad Augusto Daolio. Il concerto è gratuito, fino a esaurimento posti (duemila complessivi, per informazioni: 0532.210444). Sempre lunedì 15 agosto è prevista anche l’apertura in via straordinaria della mostra Il respiro della natura a Palazzina Marfisa d’Este con i dipinti e le chine realizzati da Daolio nella sua breve ma luminosa vita.
“C’è grande attesa per il concerto, le richieste sono tantissime – anticipa il vicesindaco Nicola Lodi -, sarà un appuntamento storico, che segnerà l’anteprima dei festeggiamenti per i 60 anni dei Nomadi. Inoltre, a Ferrara, il concerto si pone in diretta continuità con la mostra a palazzina Marfisa d’Este con le opere di Augusto Daolio. Sarà quindi un’occasione speciale e il parco Coletta – teatro di una ricchissima programmazione – sarà la cornice ideale per un evento che rimarrà nel cuore della città e del pubblico”.
“Augusto ha sempre disegnato – ricorda Beppe Carletti, co-fondatore dei Nomadi insieme a Daolio – Dipingeva anche durante i nostri tour, soprattutto mentre eravamo a tavola. Tirava fuori un foglio bianco e la china, si faceva uno spazietto e preparava degli schizzi, che poi sarebbero diventati dei quadri. Tutto partiva da lì”, ricorda l’amico e compagno di musica, con il quale fondò i Nomadi. Per il chitarrista Cico Falzone e il batterista Daniele Campani, entrambi entrati nel gruppo dal 1990, è stata una grande soddisfazione vedere le opere di Daolio in mostra a Ferrara: “Augusto è stato un grandissimo uomo, oltre che un immenso artista, con cui abbiamo avuto l’onore e il piacere di suonare, che ha amato l’arte e l’ha usata in più modi per esprimersi”.
“Dormiva pochissimo, era sempre molto curioso di apprendere, si è sempre fatto da solo, sulla strada, era pittore, scrittore, poeta, era un artista a 360 gradi” continua Carletti. Augusto Daolio ha firmato, come artista, anche alcune copertine del gruppo fondato nel 1963, tra cui quelle di Un giorno insieme, Gordon, Ci penserà poi il computer, Quando viene sera, Ma noi no!. Per il tastierista, suonare nella città estense sarà una doppia emozione: “Il 15 agosto a Ferrara ci saranno suoi quadri e ci sarà la musica che è anche sua, sarà un giorno da portare nel cuore”.
La Palazzina Marfisa d’Este sarà aperta in via straordinaria anche lunedì 15 agosto, dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 fino alle 20, per offrire la possibilità di visitare la mostra Il respiro della natura anche poco prima dell’inizio del concerto dei Nomadi, A Ferrara fino all’11 settembre, l’esposizione curata da Pietro Di Natale raccoglie i dipinti e i disegni dell’indimenticato cantante e co fondatore del gruppo emiliano insieme a Beppe Carletti, anche eccellente artista di radice surrealista. La principale fonte d’indagine e d’ispirazione nelle opere di Augusto Daolio è la natura, intesa come insieme di tutte le cose che nascono, vivono e si trasformano, uomo compreso, «non sempre visibile» nei suoi «spaesati» paesaggi, «ma che», sottolineava l’artista di Novellara, «sa mescolarsi alle cose, scambia i ruoli, diventa cavallo e albero». Daolio illustra un mondo onirico, magico, fortemente evocativo e simbolico, nel quale si coglie una personale riflessione sul rapporto e la continuità tra uomo e natura, sulle connessioni e le affinità tra gli esseri viventi e inanimati, e sulla stupefacente, travolgente, e ineffabile, bellezza del creato. A Ferrara è esposta una significativa selezione dei suoi lavori: 56 opere, tra olii e chine colorate, realizzate tra il 1973 e il 1992. La mostra è organizzata dal Comune di Ferrara-Servizio Musei d’Arte e dalla Fondazione Ferrara Arte in collaborazione con l’Associazione “Augusto per la vita” e con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.
Ultimi commenti
peccato privarsi di cosi' tanta bellezza...lo Skyline di Cella non sara' mai piu' come prima.
Ma il Sindaco è la Giunta, non pensano a ridurre la spesa della complessa macchina comunale, lo stipendiopolo comunale è stato classificato come la maggior
Stato di abbandono? Io direi più atti di vandalismo...