“Faziosi” i treni della memoria che ogni anno portano centinaia di studenti nei luoghi in cui si consumò l’Olocausto, in particolare nei campi di sterminio nazisti di Auschwitz e Birkenau. Treni “che sfruttano ragioni di parte”: con questa motivazione il sindaco di Predappio, il comune forlivese che ha dato i natali a Mussolini, decide di non dare più il contributo economico della sua amministrazione al viaggio al campo, che si trova in Polonia, di un paio di studenti. Una scelta che indigna l’Anpi e una parte politica, Pd e Cinque Stelle, nel giorno in cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lancia un monito alla solidarietà e contro l’odio dopo la notizia dell’assegnazione della scorta alla senatrice a vita Liliana Segre, che della Shoah è sopravvissuta e oggi si ritrova vittima di centinaia di messaggi d’odio al giorno.
A denunciare l’episodio è un’associazione predappiese, ‘Generazioni InComune’, che segnala la volontà del Comune di negare il contributo economico per la partecipazione di un ragazzo della scuola superiore al progetto ‘Promemoria Auschwitz – treno della Memoria’. Una scelta su cui il sindaco, Roberto Canali, eletto a maggio con una lista di centrodestra che ha strappato alla sinistra un suo storico feudo, non intende tornare indietro. E che anzi difende e motiva. Canali premette di non essere contrario al ‘Treno della Memoria’, ma afferma di non aver ritenuto di collaborare “con chi i treni della memoria li fa andare in una sola direzione sfruttando per ragioni di parte una tragedia che ha segnato l’umanità”.
Provo vergogna per il Sindaco di Predappio pic.twitter.com/mcayCYKSqs
— Stefano Bonaccini (@sbonaccini) November 9, 2019
Ultimi commenti
..e c'è chi col la tematica del razzismo si è fatta una carriera e ha trovato lavoro...
eh quanto costa all'amministrazione comunale, cioe' a noi contribuenti, questo luogo di delazione ? posso andarci anche io a fare del vittimismo e "denunciare" un
La mission è popolare il centro storico unicamente con maranza in monopattino. Basta col traffico di auto private, evviva il traffico di stupefacenti. Peggio Emilia di cosi'