Emergenza Ucraina, il punto della Regione

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Giovedì 30 marzo in Prefettura a Bologna si è svolta una riunione per fare il punto sull’accoglienza dei profughi ucraini in Emilia-Romagna con il presidente della Regione Bonaccini, il ministro dell’Interno Lamorgese e il capo della Protezione civile Curcio. Ha spiegato il governatore Bonaccini: “Si è riunito il Comitato istituzionale regionale per l’Emergenza Ucraina al quale hanno partecipato la ministra dell’Interno, Lamorgese, il capo Dipartimento della Protezione civile, Curcio, e la capo Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, Francesca Ferrandino.

Massima collaborazione istituzionale per accogliere al meglio chi fugge da una guerra ingiustificabile. E un riconoscimento importante da parte del Governo per quanto sta facendo l’Emilia-Romagna: oltre 19mila i profughi ucraini arrivati, il 25% di quelli in Italia, di cui più di 8.300 minori (mille quelli già inseriti nelle scuole).
Abbiamo già ottenuto dall’Esecutivo alcune richieste avanzate nelle settimane scorse, come il contributo di sostentamento e autonoma sistemazione per i profughi, l’innalzamento della soglia minima di contributo per l’accoglienza nei Cas, possibili contributi per i Comuni per ciò che stanno facendo e una fattiva collaborazione tra questi e il Terzo settore. Misure che auspichiamo divengano operative al più presto.

Sul tema lavoro, si stanno snellendo le procedure di rilascio del permesso di soggiorno: qui abbiamo imprese, d’intesa coi sindacati e nel pieno rispetto delle leggi e dei contratti, pronte a fare la loro parte anche sul fronte dell’occupazione. Senza che vi sia alcuna zona d’ombra, perché la legalità deve essere garantita ad ogni livello e non c’è posto per opacità nel sistema di accoglienza.

Infine, la collaborazione col Governo si estende anche a uno degli usi possibili dei fondi raccolti con le donazioni per l’accoglienza profughi al conto corrente regionale (già oltre 2 milioni di euro): ricostruire in Ucraina uno spazio culturale (teatro o biblioteca) o educativo (scuola), a guerra finita. Progetto sul quale ho dato la disponibilità della Regione ieri al ministro dei Beni Culturali, Franceschini, che ho incontrato a Roma.
In questa fase così drammatica, è impegnato l’intero sistema regionale: prefetti, sindaci, presidenti di Provincia, Protezione civile, volontariato, Terzo settore. La stessa coesione con la quale abbiamo contrastato la pandemia e con la quale vogliamo ripartire”.