Le elezioni regionali in Emilia-Romagna, che saranno convocate a fine anno o al massimo all’inizio del 2020, saranno un test importante per tutti i partiti: nella storica regione “rossa”, infatti, iniziano a sentirsi gli scricchiolii del predominio del centrosinistra, preannunciati da alcune sconfitte locali (tra cui Ferrara, primo capoluogo di regione finito in mano alla Lega grazie al sindaco Alan Fabbri) e dallo straordinario risultato della stessa Lega alle ultime elezioni europee.
Proprio per questo motivo il Carroccio, fiutando il colpaccio, ha deciso di far partire la campagna elettorale il prima possibile: già da inizio settembre spunteranno in molte città della regione gazebo verdi presidiati da militanti ed eletti a ogni livello, da quello locale a quello nazionale.
La mobilitazione sarà organizzata da Eugenio Zoffili, deputato lombardo a cui è affidato il coordinamento delle campagne regionali della Lega, e punterà a portare in tutte le province e le città emiliano-romagnole la candidata designata Lucia Borgonzoni; praticamente certo, ovviamente, anche l’arrivo in regione di Matteo Salvini a sostegno della candidatura della sottosegretaria al Ministero per i beni e le attività culturali del governo Conte.
Secondo il presidente della Regione in carica, Stefano Bonaccini, le elezioni regionali in Emilia-Romagna “le vincerà chi avrà lavorato meglio per questa comunità, chi avanzerà le proposte migliori per il futuro di questo territorio, chi presenterà i candidati più capaci e credibili per rappresentare gli emiliano-romagnoli”.
Per Bonaccini, ricandidato per la coalizione di centrosinistra, “non si vincono le elezioni in Emilia-Romagna per interposta persona, invocando Salvini per coprire il vuoto su tutto il resto. Né si vincono se si formerà un governo nazionale o se invece si scioglieranno le Camere. E neppure se in Regione si voterà a novembre o gennaio. Non si vincono così le elezioni regionali perché sono tutti argomenti che non hanno niente a che fare col buon governo di questa Regione, con le cose fatte e le cose da fare qui”.
“Ho visto – ha sottolineato Bonaccini – che la Lega ha affidato la propria campagna elettorale per le regionali a un deputato di Como: nulla da eccepire sulla persona in sé, ma la dice lunga su quanto abbiano in testa l’Emilia-Romagna. Lo stesso fatto che la mia sfidante sia stata scelta da Roma anziché dal territorio è un’altra garanzia di rispetto per questa Regione. Avanti che c’è posto!”.
Ultimi commenti
No ti sbagli, quelli arrivarono durante il COVID a Bergamo, con Conte e il PD...
No è solo x certi ignoranti che si credono divertenti
Invece di preoccuparvi di cose inutili, dovevate avere rispetto per 60mila persone senza mezzi pubblici, taxi, ncc e uber che han dovuto camminare per km