Nel 2024 il sistema produttivo culturale e creativo reggiano ha sviluppato attività il cui valore ha raggiunto i 1.165 milioni di euro, ovvero il 5,4% della ricchezza complessivamente prodotta in tutta la provincia di Reggio: un dato che è in calo dell’1,4% rispetto al 2023, con una contemporanea diminuzione dello 0,6% degli occupati – passati dai 15.886 del 2023 ai 15.784 dello scorso anno.
Sono questi gli elementi principali che emergono dalle analisi dell’Ufficio studi e statistica della Camera di commercio dell’Emilia, che ha elaborato i dati resi noti da Fondazione Symbola e Unioncamere con il rapporto “Io sono Cultura 2025”, che inquadrano l’importante incidenza della filiera creativa e culturale anche a livello locale.
Analizzando nelle sue diverse componenti il valore aggiunto realizzato nel 2024, si evidenzia che quella cosiddetta “core” – composta dalle industrie creative e culturali (architettura e design, tra queste), dalle attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico, dalle performing arts e dalle arti visive, oltre che da attività come editoria e stampa, audiovisive, musicali o di comunicazione – sviluppa un totale di 511 milioni di euro (-4,3% rispetto al 2023), con 7.986 addetti (-3,1% rispetto all’anno precedente).
Alla ricchezza prodotta dai settori che rappresentano il cuore dell’industria culturale si deve aggiungere quella proveniente dalle attività cosiddette “embedded creatives“, ossia dai professionisti creativi impiegati in settori non propriamente culturali come la moda, l’agroalimentare e l’automotive: questo comparto produce più della metà del valore aggiunto generato dal settore culturale (56,1%), per un totale di 654 milioni di euro (+0,9% rispetto al 2023) con 7.798 occupati (+2% in un anno).
Analizzando i settori core spiccano, in termini di valore aggiunto, le attività di architettura e design, capaci di produrre 128 milioni di euro (in calo però del 6,6% rispetto al 2023), con 754 imprese (in aumento del 2,3% rispetto all’anno precedente) che occupano complessivamente 1.734 persone (-4,5%).
A seguire, le aziende del comparto editoria e stampa, che, nonostante il calo delle unità (473 imprese, -2,3%) e del valore aggiunto generato (102 milioni, -3,8%), hanno visto gli occupati salire a quota 1.921 (+2,4% in un anno).
Un contributo importante è assicurato inoltre dalle attività inerenti la produzione di software e videogiochi: con 300 imprese (+1%) e 1.374 addetti (-17,4%) generano 90 milioni di euro, nonostante il vistoso calo accusato rispetto al 2023 (-11,8%).
Un altro comparto con un peso rilevante in ambito core è quello delle performing arts, che produce ricchezza per 73 milioni, con un aumento del 4,3%; in aumento anche gli addetti: 1.336 in totale, +1,6%.
Le imprese del comparto comunicazione (341 in totale, -4,2% rispetto al 2023) hanno fatto registrare segni positivi sia per valore aggiunto (65 milioni, +10,2%) che per occupati (1.022 unità, +11,7%).
Per quanto riguarda audiovisivi e musica, invece, i 39 milioni di euro di ricchezza prodotta nel 2024 rappresentano un calo del 15,2% rispetto all’anno precedente: in flessione gli addetti (-16%), in aumento invece il numero delle aziende (131 unità, +4,8%).
Il numero di imprese (quattro) e il valore della ricchezza prodotta (14 milioni di euro) dall’attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico, infine, si sono mantenuti stabili, mentre gli occupati sono saliti del 3,6%, arrivando a quota 262.








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