È morto Attilio Marchesini, una vita per il Museo di Reggio

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È morto Attilio Marchesini, per lunghi anni è stato una figura di riferimento dei Musei di Reggio Emilia. Attilio Marchesini, 71 anni, fu uno stretto collaboratore e anche un amico di Giancarlo Ambrosetti,  direttore della struttura di via Nobili. Conosceva ogni segreto delle stanze dei Civici Musei: dalla Galleria dei Marmi romani, alla sala degli animali impagliati, ai falsi di pregio della Galleria Parmeggiani.

Uomo museo a tutto tondo, faceva il custode ma da intellettuale: curatore e collaboratore dell’allestimento di mostre e cataloghi, guida e cicerone per le comitive di visitatori, si aggirava e spuntava dalle stanze più buie, senza bisogno della luce per orientarsi e con l’immancabile sigaro in bocca e la boffata di fumo.
Era amico e punto di riferimento degli obiettori che tra gli anni Novanta e Duemila svolgevano il servizio civile. I ragazzi lo chiamavano affettuosamente “Attila”, o “Mastro di chiave”, per via di quei mazzi rumorosi che sempre portava con sé, agganciati al passante dei jeans.

Tra i Musei Civici e la Galleria Parmeggiani, attraversando piazza della Vittoria, Attilio Marchesini ha scavato un solco. Percorreva quella strada continuamente, avanti e indietro:  mani incrociate dietro la schiena, sigaro in bocca e sguardo cupo, ma sempre pronto a distendersi in un sorriso.

Quando Attilio Marchesini è andato in pensione, gli amici sapevano ancora dove trovarlo: al chiosco di Gianpaolo, ai Giardini pubblici, dove ogni giorno amava bere il caffè, facendo 2 chiacchiere con gli amici, compreso Mario Monducci, scomparso di recente.

Ciao Attila.

Attilio Marchesini lascia la moglie Pina Caiti, il fratello Luca e gli amici.

I funerali  sabato 13 alle 9 con partenza dalle camere ardenti dell’ospedale Santa Maria Nuova verso il cimitero di Coviolo.

Cordoglio dell’Amministrazione comunale per la scomparsa di Attilio Marchesini. “L’Amministrazione comunale di Reggio Emilia esprime cordoglio per la scomparsa di Attilio Marchesini, già conservatore presso i Civici Musei della città, persona di ampia e profonda cultura, studioso di arte e storia, in particolare quella della città e del suo territorio fino ad esserne imprescindibile punto di riferimento.

Non si possono non ricordare la sua umanità, la sua empatia, le sue doti di persona essenziale e affabile, umile e disponibile a condividere il proprio sapere con chi voleva allargare le proprie conoscenze, chiunque esso fosse.

Attilio Marchesini è stato un protagonista della vita culturale e dell’evoluzione dei Musei Civici di Reggio Emilia: ha partecipato al percorso di questa antica e fondamentale istituzione dall’inizio degli anni Settanta, quando iniziò a lavorare con il direttore Giancarlo Ambrosetti e fino ai primi passi verso il Nuovo Museo ideato da Italo Rota con la direzione e i curatori delle Collezioni museali di oggi, esperti più giovani che negli anni aveva affiancato come collega e contribuito a crescere.

In pensione dal 2009, Attilio aveva continuato infatti a occuparsi dei Musei volontariamente anche in seguito, collaborando fra l’altro al percorso partecipato con la città per il rinnovo di Palazzo dei Musei e alla grande mostra “For Inspiration Only” del 2014. In questa occasione, con grande sensibilità e competenza, aveva raccolto storie di oggetti, di persone e di vita che costituirono una speciale “sezione” della mostra e che in gran parte sono confluite nella pubblicazione “101+1 brevi di cronaca dai Musei Civici”. Anche a lui dunque si deve un contributo importante nell’innovativo approccio culturale e nella riqualificazione dei Musei di Reggio Emilia.

Come ricercatore ha collaborato a numerose pubblicazioni, tra cui “Dimore storiche di Reggio Emilia”, “La città dall’età romana al ventesimo secolo”, “Le arti dell’arredo urbano” e, naturalmente, la Guida alle collezioni di Palazzo dei Musei e della Galleria Parmeggiani.

Negli ultimi anni, collaborando fra l’altro con la Luc-Libera Università del Crostolo, aveva continuato a studiare e ricercare, a svolgere conferenze e visite guidate “sul campo”, facendo scoprire l’attualità, la vitalità e il senso della storia nei luoghi e negli oggetti che circondano le persone ogni giorno”.