Inaugura ufficialmente mercoledì 10 gennaio, alle 18.30, al Nuovo Diurno di piazza Mazzini, l’esposizione del Duomo di Modena costruito con oltre centomila mattoncini Lego che, nel fine settimana dell’Epifania, è già stato visitato da 330 persone, nonostante il maltempo.
L’iniziativa, che ha il patrocinio del Comune di Modena, è realizzata da Aseop (Associazione sostegno ematologia oncologia pediatrica) per raccogliere fondi da destinare alla costruzione della seconda Casa di Fausta che ospiterà pazienti giovani e adulti in cura al Policlinico di Modena. Chi vorrà contribuire al progetto potrà farlo “accendendo” le luci del Duomo di Lego con un’offerta da 1 euro.
Il Duomo di Lego sarà visitabile fino a domenica 11 febbraio, negli orari di apertura del Nuovo Diurno: dal martedì al venerdì, dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 19; sabato, domenica e festivi con orario continuato dalle 9.30 alle 19.
Alla cerimonia di inaugurazione saranno presenti Giorgio Ruffo, autore dell’impresa che ha richiesto quasi duemila ore di lavoro; il presidente di Aseop Erio Bagni; gli assessori al Turismo e promozione della città Ludovica Carla Ferrari, al Centro storico Andrea Bosi, alla Cultura Andrea Bortolamasi; Lorenzo Iughetti, dirigente del dipartimento Materno-infantile dell’Azienda ospedaliero universitaria di Modena; Andrea Spanò, direttore del Distretto di Modena; rappresentanti delle autorità civili e militari.
Il Duomo di Modena in Lego misura due metri e mezzo di lunghezza e poco più di uno in altezza, per circa 110 chili di peso, ed è costruito con mattoncini vecchi, materiale di scarto per i collezionisti, che erano invece perfetti per rendere le diverse gradazioni di colore del marmo della Cattedrale come ha spiegato lo stesso artista. La composizione è stata realizzata in scala 1:30, sulla base di tantissimi sopralluoghi, rilievi fotografici e misurazioni a cui è seguita una grande quantità di calcoli matematici per stabilire le proporzioni corrette. Ruffo ha solo “incastrato” alla perfezione i suoi materiali, seguendo la regola fondamentale di non modificare i mattoncini, non incollarli e non colorarli.
L’iniziativa di Aesop è realizzata con il contributo di Brick imagination, Alai elettronica, Sai illuminazione, Tieffe lo spazzacamino, Frame at work.
La seconda Casa di Fausta sarà realizzata ristrutturando villa Mirella Freni a Baggiovara: si prevede di realizzare 12 unità abitative dedicate a pazienti in cura al Policlinico, si stima circa un centinaio all’anno, in particolare di età compresa tra i 14 e i venti anni, accompagnati da un familiare. L’obiettivo è lo stesso della prima Casa di Fausta, operativa già dal 2016: offrire ai pazienti del centro specializzato e ai loro familiari che provengono da fuori regione e sono lontani da casa un luogo dove possano ricevere gratuitamente accoglienza in una vera casa per affrontare al meglio un periodo delicato. La prima Casa di Fausta, costruita nei pressi del Policlinico e costituita da 12 appartamenti indipendenti, ognuno dei quali può ospitare fino a quattro persone, è stata pensata per i bambini in cura al Dipartimento materno infantile. È intitolata alla professoressa Fausta Massolo fondatrice dell’associazione e responsabile del reparto di Oncoematologia pediatrica del Policlinico di Modena negli anni in cui Aseop ha iniziato la propria attività.
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Ciao Loredana amica mia, mi mancherai !
“…il piacere della scoperta che si misura con il suo avanzare fisico creando personali mappature e reinvenzione dei luoghi; il suo rapporto con le architetture […]
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