ER: “In terapia intensiva il 75% non è vaccinato”

Raffaele Donini assessore ER salute

L’assessore alle politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini ha anticipato le proposte indirizzate al governo contenute nel documento approvato nella giornata di mercoledì 29 dicembre durante una riunione straordinaria della Conferenza delle Regioni, convocata proprio per discutere della gestione dell’emergenza in questa fase pandemica particolarmente acuta.

Le proposte, ha spiegato Donini, che è anche coordinatore della commissione salute della stessa Conferenza delle Regioni, sono due: da una parte, per quanto riguarda i casi di positività, la fine dell’isolamento dopo 10 giorni anche senza il tampone finale di verifica, purché la persona risulti senza sintomi da almeno tre giorni; dall’altra, invece, per quanto riguarda i contatti stretti la proposta è quella di esonerare dalla quarantena le persone vaccinate con terza dose o che abbiano ricevuto la seconda dose da meno di quattro mesi, poiché in questi casi il grado di immunizzazione è ritenuto sufficiente ad assicurare un buon grado di copertura.

“Chiediamo inoltre – ha detto l’assessore Donini – che questa proposta venga considerata anche per la popolazione in età scolastica, in modo da favorire il più possibile la didattica in presenza anche nei casi in cui si registrassero delle positività nelle classi”.

Queste richieste arrivano praticamente in concomitanza con la decisione di alcune Regioni – tra cui anche l’Emilia-Romagna – di considerare d’ora in poi i test antigenici rapidi con esito positivo già sufficienti di per sé come indicazione diagnostica di un’infezione da virus Sars-CoV-2, anche senza la conferma ulteriore finora garantita da un successivo tampone molecolare.

L’assessore Donini ha anche colto l’occasione per fare il punto sul quadro complessivo della situazione in regione: “Il dato dei contagi di oggi in Emilia-Romagna, 4.134, segna il record assoluto da inizio pandemia e, stando alle proiezioni, il trend pare in costante aumento, come avviene nella quasi totalità delle regioni italiane. Nonostante i dati ospedalieri in proporzione non stiano seguendo la stessa intensità dei contagi e siano di gran lunga inferiori persino ai ricoveri registrati durante i picchi pandemici precedenti, per effetto dell’efficacia della campagna di vaccinazione di massa in corso, è del tutto evidente che in valore assoluto assistiamo comunque nell’ultimo periodo a un costante aumento della pressione nei reparti Covid e, in misura minore, nelle terapie intensive, occupate peraltro al 75% da persone non vaccinate”.

Per quanto riguarda il possibile (ma ormai sempre più probabile) imminente passaggio dell’Emilia-Romagna in zona gialla, Donini ha ribadito che “saranno decisivi i prossimi giorni”. Per far scattare il cambio di colore devono verificarsi contemporaneamente tre condizioni: un’incidenza settimanale dei contagi compresa tra i 50 e 150 nuovi casi ogni centomila abitanti, un tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva da parte di pazienti Covid superiore al 10% e un tasso di occupazione dei posti letto in area medica da parte di pazienti Covid superiore al 15%.

Al momento l’Emilia-Romagna ha già oltrepassato le soglie dei primi due parametri (con un’incidenza settimanale dei contagi di oltre 155 casi ogni centomila abitanti e un tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva pari al 12,7%), mentre per quanto riguarda il tasso di occupazione dei posti letto in area medica (reparti ordinari) la percentuale è del 14,49%, dunque a un passo dal superamento della soglia critica.