Musica e danza, tra Barocco e creatività contemporanea, si combinano nella nuova produzione – frutto della collaborazione tra Fondazione Arturo Toscanini e Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto – che accosta lo Stabat Mater di Arvo Pärt, con la coreografia del cubano Norge Cedeño Raffo – per tre danzatori, tre musicisti e tre cantanti – a With drooping wings della canadese Danièle Desnoyers basata su An English Suite, musiche di Henry Purcell “ricomposte” da Federico Gon.
In scena, insieme ai danzatori, ci sarà il Quartetto d’Archi Motus, selezionato da La Toscanini, per uno spettacolo – dal titolo Double side – che debutta al Festival Aperto in prima assoluta il 23 ottobre a Reggio Emilia – Teatro Municipale Valli nell’ambito della Dance Week di Fondazione Aterballetto, mentre il 9 e 10 dicembre andrà in scena al Theater Im Pfalzbau di Ludwigshafen (Germania).
“Gli orizzonti di creazione della Fondazione Nazionale delle Danza / Aterballetto – afferma Gigi Cristoforetti, direttore generasempre più spesso attraversano i confini disciplinari. E il tema certamente più interessante è quello della musica dal vivo, il più naturale ed efficace contraltare del corpo danzante. Il rapporto con la Fondazione Toscanini ha permesso una fertile condivisione di ogni tappa creativa, con l’ambizione di uno spettacolo che valorizzi al massimo sia la musica che la danza.
«Il progetto Double Side al quale la Filarmonica Toscanini ha partecipato fin dal primo momento ideativo, condividendo con Gigi Cristoforetti, passo dopo passo, la genesi tra questo connubio tra elemento musicale e elemento coreografico – spiega Alberto Triola, Sovrintendente e Direttore Artistico de La Toscanini – è per noi un progetto di grande valore. È la prima volta che due delle principali istituzioni di produzione culturale partecipate dalla Regione Emilia-Romagna collaborano per un progetto di ampio respiro internazionale e per una creazione artistica in cui la componente musicale e coreografica sono state ideate di pari passo dal primo momento. Musica barocca rivisitata in chiave contemporanea da Federico Gon e musica contemporanea di Arvo Pärt sono gli elementi di partenza di un dittico al quale partecipano 4 giovani musicisti e 3 cantanti».
Il giovane coreografo emergente – Il cubano Norge Cedeño Raffo – è stato solista di Danza Contemporánea de Cuba, la più importante compagnia contemporanea di Cuba. Lo “Stabat Mater” di Arvo Pärt diventa per lui un doloroso lavoro di addio. Il compositore estone ha messo in musica il testo medievale sul dolore della Madre di Dio nel suo caratteristico stile tintinnabuli, dal carattere minimalista e meditativo. L’effetto commovente di questa musica caratterizza anche la danza espressiva, libera e, nel senso più bello, pura: come si può ritrovare la speranza in un mondo distrutto e dopo una perdita così grande, come si può continuare a vivere, è quello che si chiede Norge Cedeño Raffo nella sua opera.
La coreografa Danièle Desnoyers viene da Montréal, la metropoli della danza moderna canadese, dove il suo stile leggero e fluido e la sua compagnia ne fanno un punto fisso della scena contemporanea. Oltre all’elemento teatrale, le sue creazioni hanno sempre una forte relazione con la musica. La sua creazione per Aterballetto è basata su una suite del compositore italiano Federico Gon, specialista in musica barocca che si è ispirato a Henry Purcell.
«Scrivere per la danza – racconta il compositore Federico Gon – significa porsi confini e termini diversi che non sono legati agli strumenti o alla voce con i loro limiti organologici. Questi confini, che chiamerei piuttosto aperture, devono concepire il movimento, una gestualità precisa.
Come compositore e storico della musica, avverto in profondità il timore riverenziale verso Purcell, per cui questa ricomposizione/trasfigurazione si basa sul massimo rispetto dell’estetica originale. Purcell è un gigante della composizione, uno dei pilastri del barocco, degno di stare alla pari con altri mostri sacri che, almeno in Italia, godono di maggior fortuna rispetto a questo straordinario musicista, a mio avviso il più grande che l’Inghilterra abbia mai prodotto».
Il Quartetto Motus, formato da Giulia Soli (violino), Agnese Rava (violino), Dario Carrera (viola), Margherita Curti (violoncello), nasce nel 2020 all’interno dell’Istituto Superiore di studi musicali “A. Peri” di Reggio Emilia, dove continua a perfezionarsi con il M° Pietro Scalvini ed il M° Simone Gramaglia.
Approfondisce il repertorio quartettistico all’Accademia Stauffer di Cremona, con il Quartetto di Cremona e con Mark Messenger del Royal College of Music di Londra.
Il giovane Quartetto ha intrapreso la carriera concertistica esibendosi in diverse rassegne musicali, a Reggio Emilia (Musicae Civitas), Bologna (Italy Sounds Classic) e Guastalla (Teatro Ruggero Ruggeri).
È stato selezionato dalla Fondazione Arturo Toscanini per lo spettacolo Double Side, nuova produzione della Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto.
Double side sarà inoltre trasmesso in streaming dal prossimo 25 novembre, ore 19.00, su Opera Vision, ( https://operavision.eu/)la piattaforma gratuita supportata dal programma dell’Unione Europea Creative Europe, una finestra sul variegato panorama del teatro musicale per un mondo connesso.
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peccato privarsi di cosi' tanta bellezza...lo Skyline di Cella non sara' mai piu' come prima.