Dopo il debutto al XXIV Trieste Science+Fiction Festival, dal 16 aprile arriva nelle sale italiane “The Truth on Sendai City”, primo lungometraggio dell’artista e regista bolognese Marco Bolognesi. Il tour partirà dal cinema Rosebud di Reggio: mercoledì 16 aprile alle 21 il regista e il professore di Unimore Nicola Dusi introdurranno il film al pubblico e rimarranno a disposizione per le domande a fine proiezione.
Ambientato in un futuro distopico e surreale che si sviluppa tra arte contemporanea, cinema d’animazione e fumetto, mescolando tecniche artigianali con tecniche digitali, “The Truth on Sendai City” è un’affascinante opera di animazione realizzata con la fotografia di Daniele Ciprì e con le voci, tra gli altri, per la versione inglese, del celebre autore di fantascienza Michael Bruce Sterling e della scrittrice e attivista femminista Jasmina Tesanovic.
Prodotto da Bomar Studio con il sostegno del Ministero della cultura e della Regione Emilia-Romagna attraverso l’Emilia-Romagna Film Commission, e in collaborazione con Cineteca di Bologna e Bologna Musei, il film dopo Reggio sarà proiettato anche al Circolo del Cinema Metropolis di Fermo (il 12 maggio), al cinema Apollo di Ferrara (14 maggio), a Le Serre di Bologna (21 maggio), al cinema Tiberio di Rimini (13 giugno) e successivamente anche a Bergamo, Torino, Gorizia, Milano, Roma, Palermo, Siena, Perugia e Ravenna.
“The Truth on Sendai City” è il quinto lavoro cinematografico realizzato nell’ambito di “Sendai City: The Truth”, un progetto multidimensionale sviluppato attraverso una vasta gamma di formati espressivi che raccoglie e racconta l’antologico lavoro dell’artista Marco Bolognesi che, con l’aiuto dei suoi quadri, delle fotografie e delle sculture, anima e muove Sendai City, una città-mondo creata minuziosamente negli ultimi vent’anni: una megalopoli post-punk nata dalla sconfinata immaginazione di Bolognesi (il nome è preso dalla “Trilogia dello Sprawl” di William Gibson) che diventa un universo in cui ogni suo progetto fotografico, pittorico o di installazione, realizzato dal 2002 in poi, prende forma.
Oltre a raccogliere l’eredità di tutta la narrativa cyberpunk, con omaggi a James Graham Ballard, William Gibson e Bruce Sterling, il film è un esplicito tributo al cinema di fantascienza anni Sessanta e Settanta, come quello di Antonio Margheriti, Roger Corman e Mario Bava, che Bolognesi sceglie proprio come materiale di partenza per realizzare la sua opera. Utilizzando una tecnica sperimentale unica, che unisce 2D e 3D e tecniche artigianali con tecniche digitali, Bolognesi seleziona centinaia di fotogrammi da film di fantascienza di quei decenni per poi rielaborarli e riassemblarli, e creare così una storia inedita.
La trama: Sendai City è un agglomerato urbano il cui creatore e padrone unico è il Grande Cervello, un essere in continua espansione che si nutre delle emozioni degli schiavi che vivono sotto la superficie di Sendai. Le parole d’ordine che tengono in piedi la società sono tre: Ordine, Benessere e Sicurezza. Tutto ciò che accade a Sendai rispecchia questo credo. Persino le elezioni in cui si scontrano due candidati, il Generale Von Spieldorf e George Hellas detto il Principe, sembrano una formalità per decidere chi sarà il braccio destro dell’eterno creatore. Ma qualcosa cova sotto la democrazia apparente in cui vivono i cittadini di Sendai, rilevando una dittatura che mobilita un gruppo di mutanti a resistere al potere della cibernizzazione, il processo che annulla l’individuo e lo fonde nella massa indistinta che compone la società. Il braccio armato dei ribelli è la mutante Syan, una donna potenzialmente distruttiva dalla pelle di zaffiro che, priva di ricordi, viene incaricata dalla Resistenza di uccidere il Generale Von Spieldorf, suo amante passato e futuro vincitore delle elezioni. Ma Syan non è l’unica a volere la morte del Generale Von Spieldorf.
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