Covid-19, Europa: superati i 15mila morti

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La pandemia di nuovo coronavirus ha causato il decesso di oltre 15mila persone in Europa, secondo un bilancio fatto da Afp ricavato da fonti ufficiali alle 17 di oggi. In totale 15.500 sono i decessi in Europa, di cui la maggior parte in Italia (8.165) e in Spagna (4.089), i paesi più toccati dalla pandemia di Covid-19, così come in Francia (1.331). Con 268.191 casi di contagio ufficiali, l’Europa è il continente dove la pandemia progredisce in maniera più veloce.

Sul Covid-19 in Francia si scatena una ‘guerra’ dei numeri. Ufficialmente dall’inizio dell’epidemia solo 25.233 persone sono state testate positive, ma a queste ora si aggiungono 41.836 altri casi diagnosticati dai medici di base la scorsa settimana. Il bilancio aggiornato viene diffuso da Sante’ Publique sulla base delle segnalazioni ricevute dai medici di famiglia parte della rete di sorveglianza ‘Sentinelles’, istituita il 17 marzo. Le regioni maggiormente colpite sono Ile de France, Grande Est e Paesi della Loira. Ai numeri stimati dai medici si sommano anche altri 9.136 casi sospetti di Covid-19 riscontrati dalle associazioni ‘Sos Me’decins’, di pronto soccorso domiciliare, pari al 15% dei loro interventi tra il 16 e il 23 marzo.

I casi di coronavirus in Spagna continuano a crescere e oggi sono quasi diecimila in più di ieri: da 47.610 di ieri a 56.188. Aumentano anche le vittime, da 3.434 a 4.089. Lo riferisce l’ultimo bilancio del ministero della Salute riportato da El Pais. Il ministro della Sanità Salvador Illa ha dichiarato oggi che la Spagna potrebbe avvicinarsi al “picco della curva” per le infezioni da COVID-19, il che significherebbe che sta per iniziare una fase di stabilizzazione della pandemia. Lo scrive l’Efe.

Continuano ad aumentare velocemente i contagiati in Germania: in serata sono saliti a 43.646 i casi postivi segnalati dall’Hopkins University, secondo la quale il bilancio delle vittime è di 239. Stamattina i positivi registrati erano 37.323 e le vittime 206: dato che segnala che sono oltre 6000 i nuovi casi registrati. Il ministro della Salute Jens Spahn ha affermato oggi che i tedeschi sono davanti “alla quiete prima della tempesta”.