Correggio. Spaccia cocaina per anni, a chi non paga minacce e botte: arrestato

auto carabinieri parco Correggio donna stalking – CC

I carabinieri hanno denunciato un uomo di 50 anni di nazionalità marocchina, residente a Correggio, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. La Procura di Reggio, alla luce di quanto emerso, ha poi chiesto e ottenuto per l’uomo la custodia cautelare in carcere, motivo per cui il cinquantenne dopo la denuncia è stato anche arrestato.

Le indagini dei carabinieri correggesi hanno portato alla luce una remunerativa attività di spaccio di cocaina riconducibile direttamente all’uomo, andata avanti secondo gli inquirenti per almeno cinque anni: sono stati documentati centinaia di “ordini” di dosi, che venivano richieste con messaggi – spesso criptici – audio o di testo inviati via WhatsApp, e appuntamenti concordati tra spacciatore e cliente in diversi luoghi di Correggio per completare la compravendita. Alla fine i carabinieri sono riusciti a individuare nell’abitazione del cinquantenne la base da cui sarebbe stata gestita tutta l’attività di spaccio.

Il coinvolgimento dell’uomo è emerso in particolare dopo l’arresto per furto di un’altra persona che, una volta fermata, ha spiegato di essersi ritrovata costretta a rubare per saldare i debiti di droga contratti con il cinquantenne, che lo avrebbe anche picchiato e minacciato di morte per non aver ancora ripagato quanto dovuto.

Dopo i riscontri su questa versione dei fatti, i carabinieri hanno eseguito una perquisizione domiciliare nell’abitazione del 50enne marocchino, dove sono state trovate alcune dosi di cocaina e uno smartphone pieno di messaggi sospetti. Analizzando le comunicazioni in questione, i militari hanno stilato una lista di nomi di persone che, una volta convocate in caserma per essere ascoltate, si sono rivelate essere clienti dell’uomo, al quale si rivolgevano – spesso da anni – per acquistare la cocaina.

Procedendo a ritroso, i carabinieri hanno così ricostruito un’attività di spaccio che andava avanti da oltre un quinquennio, documentando centinaia di compravendite di dosi. A volte la cocaina veniva anche data “a credito”, senza un pagamento immediato: ma in quei casi, qualora il debito non fosse stato onorato entro i tempi stabiliti, si passava facilmente alle minacce e anche alla violenza.



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