Correggio, l’addio al dottor Dario Gaiti. “Perdiamo un punto di riferimento”

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Ha provocato commozione a Correggio la notizia della prematura scomparsa del dottor Dario Gaiti, 59 anni, medico di base e responsabile della Diabetologia della Bassa reggiana.
Professionista stimato da tutti, ebbe un ruolo fondamentale nel dipanare la matassa di uno dei casi del Dopoguerra reggiano: l’omicidio del prete di San Martino Piccolo di Correggio, don Umberto Pessina, ucciso da un colpo di pistola il 18 giugno 1946, e per il quale venne ingiustamente incarcerato l’ex sindaco di Correggio Germano Nicolini, anch’egli recentemente scomparso all’età di 101 anni.
Il figlio del partigiano Diavolo, Fausto Nicolini, ex direttore dell’Asl, oggi in pensione, ha sempre ringraziato l’amico Dario Gaiti (figlio di William Gaiti, autore della confessione) per il ruolo avuto nella vicenda del padre, completamente scagionato da ogni accusa negli Novanta, dopo una persecuzione giudiziaria durata quasi mezzo secolo.

Il dottor Dario Gaiti lascia la moglie Vanna Nicolini, la figlia Ilaria con Christian, i suoceri Romana e Luigi. Il funerale del medico viene officiato lunedì 15 febbraio alle 15. La partenza dalla camera mortuaria dell’ospedale di Correggio in direzione del cimitero urbano.

Scrive sul suo profilo Fb il sindaco di Correggio Ilenia Malavasi: “Con la scomparsa di Dario Gaiti, la nostra comunità perde una persona gentile, un medico scrupoloso e competente, uno stimato professionista che tanto si è speso nel proprio settore di competenza, la diabetologia, che anche grazie al suo impegno a #Correggio rappresenta un’eccellenza. Tra le altre cose, Dario aveva anche prestato servizio quale “medico competente” del Servizio Prevenzione e Protezione in materia di sicurezza sul lavoro per il Comune di Correggio, facendosi apprezzare da tutti i dipendenti per la professionalità e la cura nello svolgere il proprio ruolo. Tutti noi, la nostra città e l’intera sanità reggiana perdono un vero punto di riferimento. In questo momento di grande dolore, mi stringo in un abbraccio affettuoso – a nome personale e di tutta l’amministrazione – alla moglie Vanna e alla figlia Ilaria”.