Coronavirus, scuola: si fa largo l’ipotesi del ritorno a settembre

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Scuola, anno salvo Per le famiglie e gli studenti italiani non siamo forse più al “quando”, ma già ormai al “se” le scuole prima dell’estate riapriranno. Non ad aprile, dopo Pasqua, e neppure a maggio, ma direttamente a settembre, per il nuovo anno scolastico 2020-2021. E’ lo scenario peggiore, ma forse inevitabile, al quale si sta preparando il Ministero dell’Istruzione, nel caso in cui i contagi da coronavirus in Italia non dovessero arrestarsi presto, nelle prossime 2-3 settimane, e l’epidemia in Italia attestarsi poi subito e definitivamente sui “casi 0”. “Gli scenari li stiamo pensando un po’ tutti”, ha confermato oggi a Radio Anch’io su Rai Radio1 la ministra Lucia Azzolina. Sarà, è chiaro, una decisione dettata dalle contingenze: come ha sempre ribadito in questi giorni, le scuole riapriranno “solo quando avremo la certezza che studenti e personale potranno rientrare in assoluta sicurezza”.

Tra “tutti gli scenari” allo studio sulla scrivania della ministra c’è anche il ritorno sui banchi a settembre. Perché scuole riaperte non vuol dire solo classi piene di bambini, giovani, docenti e personale tecnico o ausiliario di nuovo al lavoro, ma anche assembramenti di genitori all’entrata e all’uscita degli istituti, il traffico per raggiungerli che riprende, gli studenti che ricominciano ad usare i mezzi pubblici, senza dimenticare la riapertura degli asili (anche se comunali o privati sono legati al “destino” delle scuole) e delle università. Insomma un contesto incompatibile con la realtà di un Paese ancora alle prese con l’emergenza coronavirus: tornare a settembre sarebbe una opzione drastica ma inevitabile, perchè “il momento è difficilissimo”.

“L’anno scolastico sarà salvo in qualsiasi caso: non possono pagare i nostri studenti”, ha sottolineato Azzolina. I primi a rientrare in classe potrebbero essere gli studenti dell’ultimo anno di terza media e superiori, per i rispettivi esami di fine ciclo. La Maturità dovrebbe iniziare – come programmato – con la prima prova il 17 giugno, ma se l’epidemia non dovesse fermarsi in tempo anche queste prove potrebbero slittare a inizio settembre. “Il Ministero si sta preparando a tutte le eventualità. Non abbiamo ancora parlato di commissioni interne o esterne: non mi piace la parola ‘esame semplificato’, gli studenti vogliono un esame serio, in linea con quello che stanno apprendendo”. I possibili scenari “li stiamo valutando un po’ tutti, ma saranno le autorità sanitarie a dirci esattamente quando i nostri studenti potranno ritornare a scuola in sicurezza”, aggiunge.