Consultazioni al Quirinale, oggi è il giorno di Pd, Movimento 5 Stelle e Lega

Mattarella Conte Quirinale

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo che nella serata di martedì 20 agosto il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha rassegnato le dimissioni, ha comunicato che le consultazioni per la ricerca di una nuova possibile maggioranza in Parlamento prenderanno il via oggi pomeriggio a partire dalle ore 16 secondo il seguente calendario.

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L’azione del governo si arresta qui“: è con queste parole, arrivate circa a metà del suo intervento nell’aula di palazzo Madama, che il premier Conte aveva decretato in Parlamento la fine dell’esperienza del governo gialloverde, l’accordo tra Lega e Movimento 5 Stelle che ha retto soltanto per 14 mesi.

Nel suo intervento il presidente del consiglio ha difeso quanto fatto lungo il percorso (“abbiamo lavorato fino all’ultimo giorno”, ha detto in aula) ma soprattutto ha lanciato un duro affondo contro il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, bollato come “irresponsabile” per aver aperto una crisi di governo in pieno agosto “per interessi personali e di partito”, con il rischio che senza un nuovo esecutivo il Paese potrebbe andare in esercizio provvisorio senza la possibilità di evitare l’aumento dell’Iva.

In un crescendo di accuse Conte ha ripercorso tutti i problemi creati da Salvini: “I comportamenti del ministro dell’Interno rivelano scarsa sensibilità istituzionale e una grave carenza di cultura costituzionale”. Il premier lo accusa di aver oscurato quanto fatto dal governo – “Hai macchiato 14 mesi di attività mettendo in dubbio anche quanto fatto dai tuoi ministri” – e si dice preoccupato da chi “invoca piazze e pieni poteri”.

L’affondo non si è fermato solo alla decisione di mettere fine all’esperienza del governo gialloverde, ma ha toccato anche punti delicati come il Russiagate (con Salvini accusato di non essere andato in aula a riferire e di aver creato problemi allo stesso presidente del consiglio, costretto a presentarsi in Parlamento al posto del ministro) e l’uso disinvolto di simboli religiosi, considerato da Conte “incosciente”.