In concomitanza con l’inizio della terza edizione del festival di Emergency, da venerdì primo settembre a Reggio è aperta la mostra “Come onde del mare. Incontri senza confini”, allestita all’ultimo piano del Palazzo dei musei per raccontare – attraverso immagini, suoni e parole – le operazioni di ricerca e soccorso in mare effettuate della nave Life Support dell’associazione umanitaria fondata nel 1994 da Gino Strada.
Il percorso di visita si snoda soprattutto intorno alle immagini dei fotografi Giulio Piscitelli, Gabriele Micalizzi, Dario Bosio, Davide Preti, Francesco De Scisciolo e Giorgio Dirindin, saliti a bordo della nave negli scorsi mesi per documentare il lavoro di Emergency nel Mediterraneo centrale, considerata una delle rotte migratorie più pericolose al mondo: secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), infatti, dal 2014 ad oggi sono oltre 22.000 le persone morte o disperse in quel tratto di mare, per l’incredibile e disumana media di dieci persone scomparse al giorno. In acqua dal dicembre del 2022, la Life Support finora ha tratto in salvo complessivamente 943 persone in dieci differenti missioni Sar (acronimo di search and rescue, ovvero “ricerca e soccorso”).
Ad accompagnare le immagini fotografiche, fulcro della mostra (alcune delle quali seminascoste dietro un velo ondulante e leggermente opaco, a ricreare l’effetto disturbante del vento e delle onde durante le missioni), ci sono anche video, suoni caratteristici e testimonianze di soccorritori e sopravvissuti, oltre all’esposizione di alcuni degli oggetti più significativi presenti sulla nave di Emergency; ma il vero punto forte di “Come onde del mare. Incontri senza confini”, assolutamente imperdibile e necessario per comprendere fino in fondo cosa succede durante le operazioni di salvataggio, è senza dubbio la postazione con i visori a 360°, che catapultano il visitatore in un percorso immersivo in prima persona – come se si fosse veramente a bordo della Life Support – mostrando dal punto di vista dei soccorritori tutte le delicate fasi di avvistamento e soccorso in mare di chi quotidianamente si mette in viaggio nel Mediterraneo rischiando la propria stessa vita nella speranza di un futuro migliore.
La mostra, a ingresso libero, sarà aperta fino al 24 settembre nelle giornate di venerdì, sabato e domenica con orario continuato; sono inoltre possibili anche visite guidate su prenotazione (ogni martedì, mercoledi e giovedì, dalle 10 alle 13) per gruppi fino a un massimo di 7 persone, al costo complessivo di 35 euro (info e prenotazioni al numero 0522-456816 negli orari di apertura del Palazzo dei musei).
Le parole del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi all’inaugurazione
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Hanno perso.La liberazione è vvina
si certo, infatti adesso cella diventerà meta turistica di alto livello....
Ma a nessuno ha infastidito la sorridente e gioiosa presenza del Sindaco e dell'Assessore Bonvicini all'abbattimento di quel monumento dello spreco di risorse pubbliche e […]