“Contro il bla bla dei politicanti locali che a parole sono a favore della riapertura del punto nascita, ma non fanno un passo per riaprirlo, il 1° dicembre 2018 passerà alla storia per essere il New deal dei punti nascita in montagna, grazie alla riapertura a Cavalese.
E’ costato 300 mila euro e non i 4 milioni sempre promessi da Bonaccini. Presto sarà così anche per Castelnovo Monti.
La svolta sta finalmente nella motivazione della sua riapertura, per niente legata ai numeri e tutta legata alla necessità di un territorio disagiato.
E a pronunciarsi è niente meno che il presidente della commissione ministeriale che valuta le richieste di deroga, Gianfranco Jorizzo, Presidente del Cpnn.
“La deroga concessa all’ospedale di Cavalese è del tutto indipendente dal numero dei parti, in quanto la riapertura è legata all’appartenenza ad un area orogeograficamente disagiata, e le soluzioni tecniche concordate consentono piena sicurezza e qualità delle cure e assicurano a Cavalese l’attribuzione di ospedale di primo livello”.
Nonostante questo la Regione Emilia Romagna resiste e non vuole inoltrare una nuova richiesta di deroga con dati corretti, facendone una questione personale e una battaglia politica.
A farne le spese è l’intero crinale Appenninico della Regione Emilia Romagna, unica in Italia a non avere più punti nascita in montagna. Come si dice: Emilia terra d’eccellenze”.
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