Cavriago ricorda il generale Reverberi: mise in salvo migliaia di alpini

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Anche quest’anno saranno due le giornate dedicate alla commemorazione dell’81^ anniversario della Battaglia di Nikolajewka, e del 70^ anniversario della morte del generale Luigi Reverberi, che mise in salvo nel 1943 30mila alpini.

“Solo la memoria e il ricordo sempre rinnovato possono vaccinare l’umanità contro il male e contro le guerre, che ancora troppo numerose feriscono il nostro pianeta.” Dichiara il vicesindaco Matteo Franzoni che ha collaborato insieme al gruppo Alpini di Cavriago e all’Ana provinciale all’organizzazione della cerimonia. “Questo è ed è stato il monito che negli anni gli Alpini rinnovano durante la celebrazione del ricordo di quella guerra dal nome così difficile, che sembra così lontana, ma che ferì irrimediabilmente chi partecipò alla Campagna Italiana di Russia del 1943.”

Il programma prevede sabato 18 febbraio in Piazza Zanti alle ore 18.00 l’Alzabandiera e la deposizione dei fiori presso la casa natale del generale Reverberi alla presenza delle autorità. Dalle ore 18.30 presso la Sala Civica “C. Arduini” è organizzata un’iniziativa per condividere testimonianze sul Generale Reverberi e per un ringraziamento pubblico al Generale Ignazio Gamba da più di 40 anni al servizio dello Stato Italiano.

Domenica alle ore 9.00 il ritrovo è davanti al Monumento del Generale Reverberi in zona Pianella a Cavriago con trasferimento poi a Montecchio presso la tomba del Generale vicino alla Chiesa della Madonna dell’Olmo e Santa Messa.

L’iniziativa è patrocinata dalla Provincia di Reggio Emilia e organizzata dai Gruppi Alpini di Cavriago, Montecchio e Canossa, dai Comuni di Cavriago e di Montecchio Emilia.

Chi era il generale Luigi Reverberi

Figlio del Farmacista di Cavriago Torquato (che era fratello dell’arciprete di Castellarano, morto in concetto di santità, don Giuseppe Reverberi) e della Domenica Balzani, nacque nel nostro paese il 10-9-1892 e morì a Milano il 22-6-1954, dopo una vita dedicata interamente al servizio militare nell’esercito italiano in cui fece una carriere singolare e brillantissima.
Nella guerra del 15-18 ebbe tre medaglie d’argento e si distinse in una azione ardimentosa quando, al comando di un battaglione di alpini, col grado di capitano, si apri una breccia sul Monte Grappa penetrando in profondità nel dispositivo avversario e fece prigioniere tutte le truppe che resistevano nella Val Cismon. In quella fortunosa occasione ottenne l’Ordine militare di Savoia, onorificenza ambita negli alti gradi, cosa inaudita quindi per un giovane capitano. Ma il suo valore e la sua spericolata genialità strategica rifulsero durante l’ultimo conflitto quando, sul fronte Russo, si meritò la medaglia d’oro.
Il generale Reverberi legò allora il suo nome e quello della sua divisione Tridentina (di cui era cappellano colui che fu poi il Padre dei Mutilatini, don Carlo Gnocchi) alla storica battaglia di Nikolaiewka del 26 gennaio 1943 con la quale si mise in salvo 30.000 alpini asserragliati e pressoché disarmati.



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