Dal “caffè sospeso” al “centro estivo sospeso” il passo è breve, quando entra in gioco la solidarietà.
Ed è proprio così che, ispirandosi alla celebre tradizione partenopea della tazzina di caffè pagata da un avventore al bar a favore di qualche sconosciuto che magari non potrebbe permetterselo (e a proposito del quale lo scrittore Luciano De Crescenzo diceva che “è come offrire un caffè al resto del mondo”), la cooperativa sociale Pangea ha realizzato il progetto del “campo estivo sospeso”, un’iniziativa di sostegno per bambini/e e ragazzi/e in condizione di fragilità economica e/o sociale per consentire loro di partecipare ugualmente alle attività educative e ricreative previste nei campi estivi gestiti dalla cooperativa.
Con un appello rivolto a imprese e famiglie, ha spiegato Anna Colombini, presidente di Pangea (una delle più importanti realtà di Confcooperative Terre d’Emilia nell’ambito dei servizi educativi, di inclusione e di animazione per bambini e ragazzi, che conta 58 soci e 125 lavoratori), “abbiamo proposto la possibilità di effettuare donazioni liberali da trasformare in settimane di centro estivo per bambini e ragazzi in situazione di povertà educativa, per i quali l’estate è lunga e spesso poco serena”.
In accordo con i servizi sociali reggiani, “abbiamo voluto ampliare, in sostanza, le possibilità che gli stessi servizi offrono a tanti bambini, coinvolgendo così anche famiglie le cui condizioni non consentono di sostenere i costi di queste attività e neppure di rinunciare ad attività lavorative per periodi così lunghi”.
La prima donazione è arrivata proprio dalla cooperativa sociale, che ha messo a disposizione gratuitamente 15 settimane di campo estivo, il cui costo era di 90 euro a settimana. L’adesione al progetto da parte di associazioni e imprese (tra queste l’associazione Ofs e Borghi Assicurazioni) e singoli cittadini, anche solo per parti dell’intero costo del campo, “è stata molto significativa e davvero incoraggiante”, secondo Colombini, arrivando a coprire complessivamente 41 settimane di attività.
Nei due centri estivi gestiti da Pangea a Scandiano e a Rubiera, la gratuità è così scattata per 19 tra bambini/e e ragazzi/e: sei di loro ne hanno usufruito per una settimana, cinque di loro per due settimane, sette di loro per tre settimane e uno di loro per quattro settimane.
L’accesso al centro estivo, in accordo con le assistenti sociali di riferimento, si è così esteso a minori in carico ai servizi sociali che non potevano accedere ad altre gratuità sostenute dal pubblico, per i quali un’estate povera di proposte avrebbe potuto determinare rischi di “ritiro sociale” o di relazioni a rischio che potevano esporli a fenomeni di devianza.
“A tutti i piccoli ospiti dei nostri appartamenti di accompagnamento all’autonomia sono state garantite almeno due settimane di campo estivo, ma gli effetti complessivi dell’iniziativa sono andati ben oltre quelli assicurati dalla gratuità di accesso”, ha concluso Colombini: “Alcune famiglie direttamente interessate, riconoscendo il valore dell’iniziativa, hanno infatti compiuto anch’esse scelte importanti per integrare il servizio ricevuto gratuitamente, e da diversi genitori abbiamo avuto riscontro di un esteso benessere familiare favorito dal progetto”.







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