Il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Bologna Alberto Ziroldi ha condannato a 20 anni di carcere – con la formula del rito abbreviato, che dà diritto allo sconto di un terzo della pena – il 70enne Athos Vitali, accusato dell’omicidio della moglie Anna Lisa Cacciari, uccisa a coltellate lo scorso 20 novembre nella casa della coppia ad Armarolo di Budrio, in provincia di Bologna. Il pubblico ministero Stefano Orsi aveva chiesto una condanna a 30 anni di reclusione.
Vitali, difeso dall’avvocata Francesca Gabriele, dopo 48 ore dal delitto si autoaccusò davanti agli inquirenti ricostruendo la lite con la moglie, scoppiata per futili motivi dopo che la donna aveva fatto notare al marito il suo ritardo nel rientrare a casa. Ai magistrati l’uomo spiegò di essere stato da un’amica, con la quale Vitali intratteneva una relazione extraconiugale, prima di fare ritorno a casa per andare assieme alla moglie in banca a risolvere una questione di debiti.
Pochi giorni dopo la confessione, però, Vitali ritrattò tutto dichiarandosi innocente. All’Udi, costituitasi parte civile con l’avvocato Rossella Mariuz, è stato riconosciuto un danno integrale di 10mila euro.
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Là Cgil pensi ai soldi spesi da Landini x la comunicazione e ai suoi dipendenti licenziati e poi può parlare
Spero non fosse Max Mara
Condivido la succinta ma chiara analisi del Signor Campani. Saltando di palo in frasca, credo di riconoscere in lui un mio esemplare alunno di prima media