Otto stabilimenti produttivi, sei siti con attività di Ricerca e sviluppo. Sono i numeri della presenza dell’industria farmaceutica in Emilia-Romagna. Regione al secondo posto in Italia per investimenti in R&S, dopo la Lombardia, con quasi 400 milioni di euro, circa il 15% del totale degli investimenti effettuati da tutte le imprese presenti in quel territorio. I dati sono stati presentati oggi nel corso del roadshow di Farmindustria Innovazione e produzione di valore presso lo stabilimento di Gsk a San Polo di Torrile, Parma.
L’Emilia-Romagna (tra le prime cinque regioni farmaceutiche italiane) ha conosciuto un vero e proprio boom dell’export farmaceutico dal 2010 al 2020: +108% (oltre il doppio della media del comparto manifatturiero pari al 45%), con circa 2 miliardi di euro nel 2020, il 55% del totale di quello hi tech. A Parma il farmaceutico è anche il terzo settore per export, dopo alimentari e macchine.
Numeri importanti anche per l’occupazione. Quasi 5.000 addetti diretti e oltre 10 mila con l’indotto, che vanta eccellenze nel vetro, nella chimica, nella meccanica, nel packaging.
Ultimi commenti
Là Cgil pensi ai soldi spesi da Landini x la comunicazione e ai suoi dipendenti licenziati e poi può parlare
Spero non fosse Max Mara
Condivido la succinta ma chiara analisi del Signor Campani. Saltando di palo in frasca, credo di riconoscere in lui un mio esemplare alunno di prima media