“E’ il governo che ha l’ultima parola sulla ripartenza delle fabbriche. Le regioni possono solo fare proposte sulle filiere strategiche nel loro territorio”. Così il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, in un’intervista a la Repubblica, sottolineando come “finora ho letto delle date ipotetiche, ma di piani definiti non ne vedo nemmeno all’estero. Bisogna continuare a gestire un’emergenza sanitaria che resta difficile, con delle vite da salvare. E la salute delle persone resta la priorità. Il Governo ha incaricato un gruppo di esperti guidato da un manager di valore come Colao: non ho intenzione di fare polemiche, voglio invece dare una mano per arrivare presto a un piano per il Paese. Di cui c’è bisogno”. Bonaccini ribadisce che “serve unità. Nè mi permetto io di indicare quale sia la strada giusta per le altre regioni. Il governo ha giustamente l’ultima parola. Per parte nostra vogliamo dare una mano a definire un Piano Paese: costruire accordi territoriali per una ripartenza sicura. Così come avanzare proposte sui settori strategici per la competitività del Paese”.
“In Emilia Romagna ad esempio abbiamo deciso con le parti sociali che metteremo a punto un progetto per far ripartire gradualmente le filiere a valenza internazionale e i cantieri delle opere pubbliche”. Per il governatore “se c’è confusione è perchè troppi parlano di tutto. Come ho già detto, decide il governo, poi i presidenti possono prendere decisioni specifiche se il loro territorio lo richiede”. Sulla vicenda “prima di rinunciare a 36 miliardi per potenziare la sanità, peraltro senza particolari condizioni, ci penserei attentamente. Se qualcuno ha alternative concrete le proponga, altrimenti non si dicano no preconcetti”, chiosa Bonaccini.
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