Pd. Bonaccini: “Ora evitare nuovi addii”

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«Mi sono battuto per le idee in cui credo e non ho perso contro un avversario, perché quello è a destra. Spero di non aver deluso chi mi ha sostenuto e votato, questo sì. Certamente abbiamo commesso degli errori , ma ho dato il massimo e la mia coscienza è a posto». Lo dice il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in una intervista a Maria Teresa Meli pubblicata oggi dal Corriere della sera, per il quale ora è fondamentale «impegnarci tutti perché non avvengano altri addii. Partecipare a un percorso condiviso e poi non accettarne l’esito sarebbe sbagliato. Così come è sbagliato e miope auspicare che qualcuno se ne vada o fare spallucce se qualcuno lo fa. Ripeto: servono unità e forza, non contrasti e divisioni. La storia dovrebbe averci insegnato almeno questo».

Il governatore dell’Emilia-Romagna ammette anche che non si aspettava di essere battuto da Elly Schlein: «Pur non avendo mai pensato di avere la vittoria in tasca, ero fiducioso di potercela fare. Non sono però pentito di essermi candidato: i tantissimi iscritti ed elettori che mi hanno votato meritavano e meritano di essere rappresentati».

Sul fatto che, per la prima volta, il voto degli iscritti sia stato ribaltato da quello dei gazebo, Bonaccini aggiunge: «Le regole le abbiamo condivise a monte e sarebbe sbagliato contestarle o recriminare dopo il voto. Quindi la vittoria di Elly è chiara. Certo, non era mai capitato che il voto delle Primarie ribaltasse quello degli iscritti, dove ho avuto la maggioranza assoluta, ed è quindi una novità da gestire con intelligenza da parte di tutti, perché la militanza non perda valore. Ma non ho dubbi che Elly vorrà farlo e io farò altrettanto».

Infine, circa la possibilità che il Pd possia cambiare linea rispetto alla guerra in Ucraina, Bonaccini si dice fiducioso: «Siamo, e sono convinto continueremo a essere, al fianco del popolo ucraino, che è stato aggredito da chi pensava di poter soggiogare impunemente un Paese straniero, in spregio al diritto internazionale. Non ci possono essere dubbi su questo. E chiedere una più forte iniziativa diplomatica da parte dell’Unione europea non mette minimamente in discussione il nostro sostegno all’Ucraina, al fianco dell’Europa e della Nato».