Bologna. Operazione “Tax Crime”, confiscati beni per 12 milioni di euro

Nei giorni scorsi i finanzieri del comando provinciale della Guardia di finanza di Bologna hanno sequestrato e contestualmente sottoposto a confisca beni immobili e mobili per oltre 3,6 milioni di euro appartenenti a C.L., 72enne di origini pugliesi ma residente in provincia di Ferrara, con all’attivo più di 90 condanne definitive dagli anni Sessanta del Novecento ad oggi e con interessi economici nel bolognese, nel ravennate e nel tarantino.




Si tratta, in particolare, di una tenuta con annessa azienda agricola (luogo di dimora di C.L.) e un cascinale ad Argenta, in provincia di Ferrara, nonché le quote di partecipazione di quattro società con sede nello stesso paese del ferrarese e a Casalecchio di Reno, nella città metropolitana di Bologna.

Il soggetto destinatario del provvedimento, che era stato già arrestato nel 2015 assieme alla moglie per bancarotta al termine di un’indagine condotta dal nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna, durante la quale furono accertate e contestate distrazioni patrimoniali per oltre 2,1 milioni ai danni di due società, è stato selezionato per essere sottoposto al procedimento di prevenzione disciplinato dal cosiddetto "Codice Antimafia” poiché ritenuto soggetto “socialmente e fiscalmente pericoloso” proprio a causa del suo particolare “curriculum” giudiziario, che comprende numerosi reati contro il patrimonio (bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, omessa presentazione della dichiarazione, ricettazione, truffa – anche aggravata – per ottenere erogazioni pubbliche, furto ed estorsione) e contro la persona, oltre a misure di carattere interdittivo.

La sua individuazione è stata frutto di una mirata analisi di rischio condotta dal comando provinciale di Bologna e denominata Tax Crime, che ha interessato un’ampia platea di soggetti ritenuti potenzialmente “fiscalmente pericolosi”. Le attività investigative condotte dal nucleo di polizia economico-finanziaria hanno permesso finora di proporre il sequestro di beni per oltre 40 milioni di euro, di cui 12 milioni già sottoposti a confisca.