Bollette, a Reggio tutti contro Vecchi

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Continua a far discutere la decisione comunicata da Iren, con l’avallo dal sindaco di Reggio, attraverso le bollette in consegna in questi giorni a tutti i cittadini della provincia di anticipare al 31 marzo il pagamento del primo semestre del servizio rifiuti urbano.  Anche perché, di fronte a tale richiesta, il fronte dei sindaci si è decisamente sfilacciato.

Il primo a prendere pubblicamente le distanze dall’iniziativa, sconfessandola, è stato il sindaco di Rubiuera, Emanuele Cavallaro. “A differenza di alcune voci che girano, il Comune di Rubiera non ha deliberato alcun anticipo del pagamento delle fatture della tariffa rifiuti da parte dei cittadini – ha postato ieri Cavallaro su Facebook – Non credo proprio che Iren possa autonomamente decidere le scadenze dei pagamenti del servizio. Lo preciso perché alcuni cittadini mi hanno chiesto informazioni, dopo alcune cose riportate dai media e dopo che le fatture sono arrivate ai residenti del comune vicino. A Rubiera non è stato definito alcun anticipo, non ci sembrava il caso. Quindi, se vi dovesse arrivare qualche fattura in questi giorni, si tratta di un errore. Non pagate e contattateci (Attenzione: in queste settimane arrivano invece i solleciti della rata di dicembre, se vi siete scordati di pagarla o magari c’è stato qualche disguido)”.

Posizione analoga a quella di Rubiera (dunque nessun anticipo dalla tassa rifiuti) è stata assunta anche dal Comune di Campagnola. Oggi, con un video su Facebook, il sindaco Alessandro Santachiara ha precisato che “Iren ha chiesto di anticipare di alcuni mesi i pagamenti delle utenze relative al 2023, ma il Comune di Campagnola non ha risposto positivamente, per tutelare in questo modo cittadini ed imprese”. “Il parere del Comune, sostanzialmente non vincolante, è stato espresso perché cittadini e imprese sono già alle prese con tante bollette aumentate per il caro energia e l’inflazione, ma anche perché non c’erano nella proposta di Iren le tempistiche corrette”, dice Santachiara. Anche il Comune di Scandiano, con l’assessore al Bilancio Elisabetta Leonardi, ha dichiarato al Resto del Carlino di non aver accolto la richiesta di Iren “per ragioni di anticipazione finanziaria e di calendario delle scadenze tributarie del Comune.

A Reggio Emilia, che invece ha condiviso la richiesta di Iren, intanto divampa la polemica. Dopo che ieri i consiglieri comunali di Coalizione civica hanno anticipato la presentazione di una interrogazione alla giunta Vecchi, oggi il Gruppo consiliare Lega-Salvini premier, in una nota, afferma che “per l’ennesima volta l’amministrazione comunale reggiana si dimostra molto “sensibile” alle esigenze economiche di una multiutility come Iren e poco attenta invece ai bisogni dei cittadini reggiani”.
“La scelta di adeguarsi alla richiesta di Iren, autorizzando il pagamento anticipato di tre mesi della tariffa puntuale dei rifiuti, è una decisione che di certo non stupisce se pensiamo ai profondi e radicati rapporti tra la multiutility e l’amministrazione comunale – afferma ancora la Lega – Una decisione che  intendiamo stigmatizzare con forza, dal momento che in questo modo si penalizzano in maniera sconsiderata le tasche dei cittadini reggiani, già peraltro fortemente in difficoltà dal punto di vista economico a causa dei pagamenti delle bollette del periodo invernale.
Per quali ragioni i cittadini reggiani dovrebbero pagare con 3 mesi d’anticipo un servizio di Iren che scade a fine maggio? Sarebbe come se i ristoranti chiedessero di pagare il conto ancor prima di aver cenato. Oltretutto questa decisione non tiene conto del fatto che i cittadini si trovano in questo momento a centellinare i soldi per arrivare a fine del mese, dovendo pagare anche le bollette del periodo invernale che sappiamo essere parecchio gravose sui bilanci famigliari.
Evitare di sovrapporre il pagamento di bollette e Tarip, respingendo la richiesta di Iren e mantenendo fine maggio come scadenza Tarip, come peraltro hanno fatto le amministrazioni a guida Pd di Scandiano, Rubiera e Campagnola, era una scelta doverosa e responsabile.
Il sindaco Vecchi ha parlato di un cambio d’abitudine, a noi pare invece che come al solito gli interessi dei cittadini reggiani vadano in secondo piano rispetto a quelli di una multiutility come Iren. E un sindaco eletto dovrebbe tutelare i primi non i secondi…”.

Spiega Maura Manghi, coordinatrice provinciale di Italia Viva a Reggio Emilia: “Come contribuente ho sempre ritenuto aberrante pagare imposte in acconto, per redditi che non si sono ancora realizzati e forse non si realizzeranno mai. Come amministratore ritengo altrettanto aberrante fare affidamento su entrate che potrebbero non realizzarsi. Oggi Iren ha chiesto di anticipare di tre mesi il pagamento della TARI dovuta per i rifiuti ritirati e trattati fino a giugno.
Lo ritengo economicamente e moralmente sbagliato. E credo che abbiano fatto bene i comuni che non hanno appoggiato l’iniziativa.
Il comune di Reggio ha invece sbagliato a dare la propria benedizione a questa richiesta. Una richiesta che cade in un momento molto pesante per le famiglie reggiane: inflazione, interessi dei mutui crescenti, bollette che nonostante le aspettative non sono concretamente calate.
Perché dare, senza ulteriori spiegazioni, questo aggravio? Iren è una grande azienda, ha entrate sicure nel campo del gas e dell’energia.
Se ha problemi momentanei di liquidità può ricorrere al mercato come tutte le aziende e non considerare i cittadini una nuova forma di bancomat”.