Si è conclusa con un bilancio molto positivo la XVI edizione di “Il Rumore del Lutto”, il festival diretto da Maria Angela Gelati e Marco Pipitone che dall’8 ottobre al 2 novembre – preceduto da sette anteprime – ha disseminato tra Parma e altre città vicine e lontane 57 eventi e 23 incontri di formazione che hanno richiamato complessivamente oltre 29.000 spettatori.
L’edizione 2022, intitolata “Curami”, è stata fatta di incursioni, intrecci, attraversamenti e collaborazioni trasversali, punto di forza di una manifestazione che negli anni si è trasformata da rassegna a festival e che ha saputo coltivare e far crescere relazioni (non solo nel contesto cittadino ma su tutto il territorio nazionale, avvalendosi del supporto di numerose realtà e istituzioni) per portare avanti una ricerca interdisciplinare su un tema ancora complicato da affrontare come quello della morte.
Attorno a questo delicato argomento si sono riuniti artisti, studiosi, intellettuali di rilievo nazionale e internazionale, personalità significative di diversi ambiti: Anna Heringer al teatro Farnese; Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni, ritrovatisi sul palco del cinema Astra dopo sedici anni per una conversazione storica per i fan dei C.S.I e dei CCCP.
E ancora: Angelo Branduardi al teatro Regio; la lectio magistralis di Luca Sommi; “Sacrale” di Marco Fagotti e Giovanni Ferri al Tempio Crematorio; la mostra “Argento nero. Percorsi e ricerche nel fondo Vasco Ascolini al Csac”. E poi Mariangela Gualtieri e Ines Testoni al teatro La Fenice di Venezia, Julia Kent al teatro Valli di Reggio e Theo Teardo alla Certosa di Bologna.
Tra le novità di questa edizione anche la prima rassegna letteraria alla galleria sud del cimitero monumentale di Parma, dal titolo “All’imbrunire. Letture scelte”, con il poeta ed editore Antonio Riccardi.
Il festival, che come di consueto ha abitato luoghi culturali di grande fascino storico e artistico, pur partendo sempre da Parma da ormai tre anni si è ramificato in altre città dando vita alla sezione “Il Rumore del Lutto Experience”, che quest’anno ha coinvolto Bologna, Reggio, Carpi, Mantova, Rimini, Prato, Venezia e Pordenone.
È proseguito anche “Il Rumore del Lutto” online, con alcuni eventi in streaming che hanno permesso alle persone di seguire gli incontri di promozione alla death education, grazie all’utilizzo di piattaforme dedicate: tra questi la conversazione “Dignità delle parole” con la poetessa Chandra Candiani, che ha registrato 4.372 visualizzazioni.
Sono stati due i premi assegnati quest’anno dall’associazione Segnali di Vita, promotrice del festival: il premio speciale “Il Rumore del Lutto”, consegnato al teatro degli Atti di Rimini (in collaborazione con il teatro della Centena di Rimini e Res Extensa) a “Boule de neige”, una produzione Tecnologia Filosofica e uno degli spettacoli finalisti del Festival Voci dell’anima 2022, e il premio speciale “Segnali di Vita 2022”, consegnato al monaco Guidalberto Bormolini presso il monastero San Leonardo al Palco di Prato.
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Stato di abbandono? Io direi più atti di vandalismo...
Sono sempre più vergognosi senza un briciolo di pudore ,superpagati per scaldare le poltrone e non per risolvere i problemi reali della gente !
La sinistra vuole solo governare non pensa le cose importanti per gli italiani anche se non è in grado di farl: pur di avere voti […]