Bilancio 2025-2027 della Regione, ridimensionato l’incremento Irpef per il prossimo triennio

Palazzi della Regione ER a Bologna – RER

La giunta regionale dell’Emilia-Romagna, dopo il confronto con le parti sociali e il tavolo con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, ha deciso di ridimensionare (in parte) gli annunciati aumenti dell’addizionale Irpef previsti per il prossimo triennio e, in attesa di definire un nuovo sistema di compartecipazione progressiva basata sull’Isee, ha confermato che non ci sarà nessun ticket sulle prescrizioni farmaceutiche per i cittadini già esenti dal pagamento per visite ed esami.

Nel dettaglio, sarà ridimensionata la maggiorazione prevista sull’addizionale Irpef per il terzo scaglione di redditi (quelli compresi tra i 28.000 e i 50.000 euro): rispetto al +1% annunciato per il triennio 2025-2027, sarà rimodulato l’intervento con un aumento dello 0,9% per il 2025, dello 0,75% per il 2026 e dello 0,6% per il 2027. Per il quarto scaglione di reddito (oltre i 50.000 euro), invece, l’incremento rimane dello 1,06%.

Sono queste le novità della manovra di bilancio 2025-2027 della Regione Emilia-Romagna che, dopo l’esame di tutte le commissioni assembleari, approderà in commissione bilancio per gli emendamenti. L’arrivo in aula per il voto finale dell’assemblea legislativa, invece, è previsto per fine marzo.

Si tratta del primo bilancio della XII legislatura, che ricalca le priorità definite dal programma di mandato del presidente Michele de Pascale: una manovra da 14,3 miliardi di euro – di cui oltre 10 miliardi per la sanità – con la quale terminerà contestualmente anche l’attuale esercizio provvisorio per i conti regionali.

“Ci troviamo a predisporre una manovra di bilancio particolarmente complessa in tempi molto rapidi, considerata la tempistica di insediamento e la finalità di limitare al massimo l’esercizio provvisorio”, hanno spiegato lo stesso de Pascale e l’assessore regionale al bilancio Davide Baruffi: “Questo aspetto in una fase iniziale ha reso più complicato il pieno sviluppo del confronto con tutte le realtà associative e sindacali, che però abbiamo voluto immediatamente recuperare con determinazione e con volontà di ascolto. La Regione Emilia-Romagna ha scelto di assumersi la responsabilità di difendere prioritariamente il servizio sanitario e la tutela delle fragilità, a fronte di una politica nazionale, e questo è un dato oggettivo, che taglia risorse agli enti locali e non garantisce un adeguato finanziamento alla tutela della salute pubblica”.

Per questo, hanno aggiunto de Pascale e Baruffi, “si è valutato di azionare una pluralità di leve per distribuire nella maniera più equa possibile la manovra. Per aspetti normativi indipendenti dalla volontà della Regione, sul 2025 l’unica leva fiscale azionabile è principalmente quella dell’addizionale Irpef, mentre sul 2026 e 2027 è invece possibile intervenire anche con altri gettiti”.

A fronte delle richieste emerse dal confronto con i sindacati, “abbiamo preso l’impegno formale di prevedere, contestualmente all’entrata in vigore della manovra complessiva, una riduzione della terza aliquota Irpef che riacquisisce una piena progressività”.