“La Regione Emilia-Romagna ha deciso di lavarsene le mani” sulla questione delle bandiere della Palestina esposte nelle scorse settimane sulle facciate di alcuni palazzi municipali in provincia di Reggio: è questa l’accusa di Alessandro Aragona, consigliere regionale reggiano di Fratelli d’Italia.
Aragona aveva depositato un’interrogazione per chiedere all’ente regionale se fosse al corrente di quanto successo in alcuni comuni reggiani (a precisamente nel capoluogo Reggio, a Scandiano, a Cavriago e a Bagnolo in Piano) e cosa ne pensasse; quale fosse, insomma, la “posizione politica” della Regione rispetto al braccio di ferro tra le amministrazioni comunali in questione e il prefetto di Reggio Maria Rita Cocciufa, che già a partire da fine settembre aveva richiamato i Comuni affinché rimuovessero le bandiere palestinesi – rifacendosi alla normativa vigente, che prevede la possibilità di esporre sugli edifici pubblici soltanto bandiere “istituzionali”, come quella dell’Italia o quella dell’Unione europea.
Ma la Regione ha replicato con un documento per annunciare che non risponderà all’oggetto dell’interrogazione di Fratelli d’Italia perché “estraneo agli scopi della Regione stessa”.
“Ci tocca ancora una volta prendere atto – ha commentato Aragona con amarezza – del fatto che la Regione Emilia-Romagna è in prima linea quando c’è da esprimere una posizione di sostegno a favore di Francesca Albanese; quando invece c’è da prendere una posizione scomoda rispetto a eventi che sono stati sollevati anche dalle autorità prefettizie della provincia di Reggio, ancora una volta si dimostra latitante”.







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