Azione Reggio: bene il Pug, ma su Silk Faw una “caduta di stile”

direttivo

Azione Reggio Emilia “prende atto e guarda con favore il PUG (Piano Urbanistico Generale) adottato dal Comune di Reggio Emilia, nel quale sono inseriti gli scopi, le finalità urbanistiche, che impattano fortemente sulla vita delle persone nei prossimi anni, assolutamente condivisibili. Trattasi di buoni propositi sia in tema sostenibilità ambientale, attrattività e riduzione del consumo di suolo, riduzione del tempo degli spostamenti come la città dei quindici minuti, neutralità climatica eccetera”. Lo afferma, in una nota, il direttivo provinciale di Azione, aggiungendo che “il Pug dovrà poi essere portato a confronto con quanto la nuova giunta e il nuovo consiglio faranno in concreto, vero banco di prova circa la volontà di perseguire veramente quegli obiettivi”.
Non è tutto, comunque, rose e fiori visto che “ad una prima prova, sul tema ad esempio della riduzione del consumo di suolo e in generale dell’impatto ambientale, o forse meglio del suo uso oculato e attento, vi è stata forse una “caduta di stile””, sostiene Azione riferendosi “in particolare all’operazione Silk Faw, miseramente fallita, in cui si è consumato un tentativo di un uso imprudente del territorio, in un’operazione spericolata che si è rivelata priva di garanzie per l’Amministrazione circa la sua positiva conclusione”.
Azione ritiene infatti che “su determinate operazioni che impattano in modo significativo sul territorio, per quanto abbiano un carattere privatistico, sia necessario un maggiore coinvolgimento dei cittadini, delle imprese e delle associazioni comunque interessate”.
“L’ambiente non è solo il palcoscenico naturale in cui l’uomo svolge le proprie attività economiche e sociali: noi siamo l’ambiente e le nostre attività costituiscono l’ambiente. E quello naturale comprende le risorse necessarie al nostro sviluppo – continua il direttivo – Per Azione lo sviluppo deve essere sostenibile, cioè non può consumare e degradare le risorse attuali fino al punto di compromettere la capacità dei nostri figli di essere protagonisti del loro sviluppo. Consumare vuol dire sprecare una risorsa limitata ed esauribile con ripercussioni sul paesaggio, sull’assetto idrogeologico, su flora e fauna. Lo sviluppo deve privilegiare l’impiego e la conversione di edifici ed aree urbanizzate dismesse. Servono strumenti che disincentivino il mantenimento di strutture obsolete e inutilizzate che rappresentano un peso per la collettività e sono sinonimo di degrado. Per un territorio ricco di storia industriale, salvaguardia del suolo significa anche messa in sicurezza dei siti contaminati, attraverso valutazioni puntuali sul grado di contaminazione e di rischio sanitario, al fine di individuare le priorità di intervento”.
Azione Reggio Emilia, infine, ritiene anche di “condividere in linea di principio il concetto espresso nel Piano circa l’obiettivo di una sempre maggiore attrattività con particolare riferimento alle imprese, anche se riteniamo che l’affermazione, resa nell’ambito di un’intervista dall’assessore Pratissoli, di spingere questo concetto fino al punto di andare in deroga agli strumenti urbanistici a fronte di esigenze di ampliamento delle imprese, debba essere gestita con la massima prudenza e soprattutto in coerenza con gli obiettivi del PUG”.