Autonomia, la Regione Emilia-Romagna chiede la gestione diretta di agricoltura, cultura e sport

Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini è intervenuto in assemblea legislativa per illustrare all’aula le richieste della giunta regionale per il riconoscimento di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia per la regione, richieste che saranno portate al tavolo del negoziato con il governo già nella riunione di giovedì 26 luglio a Roma, dove è in programma un faccia a faccia tra la delegazione ministeriale e quella regionale (comprendente l’assessore al riordino istituzionale Emma Petitti) che segue il primo incontro dello scorso 19 giugno tra la neo-ministra per gli affari regionali Erika Stefani e lo stesso presidente Bonaccini. 

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Il progetto per una maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna prevede la richiesta di un aumento delle competenze: alle 12 già definite, infatti, la Regione chiede di aggiungere la gestione diretta di agricoltura (acquacoltura, protezione della fauna e attività venatoria), sport e cultura/spettacolo.

"Nuove competenze sulle quali – ha sottolineato Bonaccini – ci confronteremo in assemblea legislativa con tutti i gruppi consiliari per continuare ad avere la massima condivisione possibile, così come è avvenuto con le parti sociali nell’ambito del Patto per il Lavoro, per avere un mandato a chiudere rapidamente l’intesa con il nuovo governo e centrare un traguardo storico che sembra davvero alla portata: ottenere un regionalismo differenziato per l’Emilia-Romagna entro la fine dell’anno, per ottenere ulteriori poteri e risorse certe coi quali continuare a crescere e creare sviluppo e occupazione, in un quadro di unità nazionale per noi intoccabile ma nel quale, per la prima volta, verrebbero premiate le Regioni virtuose e con i conti in ordine, e l’Emilia-Romagna lo è”.

Le tre nuove competenze si andrebbero ad aggiungere alle 12 già inserite nell’accordo preliminare firmato lo scorso 28 febbraio – insieme a Lombardia e Veneto – con l’esecutivo precedente: rapporti internazionali e con l’Unione Europea, sicurezza del lavoro, istruzione (fatta salva l’autonomia delle politiche scolastiche), commercio con l’estero, ricerca scientifica e tecnologica, sostegno all’innovazione per i settori produttivi, governo del territorio, Protezione civile, coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, tutela della salute, norme generali sull’istruzione, tutela dell’ambiente, dei beni culturali, organizzazione della giustizia di pace.

L’obiettivo è quello di chiudere in tempi rapidi, sempre sulla base di quanto previsto dalla Costituzione: che all’articolo 116, terzo comma, prevede l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori “forme e condizioni particolari di autonomia” attraverso una legge dello Stato approvata a maggioranza assoluta, sulla base di un’intesa tra il governo e la Regione interessata.

“Non condivido la proposta del Veneto di agire attraverso una legge delega al governo", ha spiegato Bonaccini: "Come Emilia-Romagna preferiamo infatti rimanere nel solco tracciato dall’intesa preliminare che passa per l’accordo tra l’esecutivo nazionale e quelli regionali e al successivo progetto di legge governativo presentato alle Camere. In questo modo si sarebbe meno esposti a emendamenti, e verrebbe quindi tutelato il lavoro fatto sinora dalle Regioni che alle spalle, come nel caso nostro, ha il confronto e la larga condivisione sia dei gruppi consiliari in assemblea legislativa sia delle parti sociali nel Patto per il Lavoro; e, soprattutto, temo che con la legge delega si possa arrivare a tempi lunghi, quando invece vogliamo fare presto e bene".

In ogni caso, ha concluso Bonaccini, "non abbiamo preclusioni: troviamo insieme la procedura più efficace e condivisa per arrivare una legge che il Parlamento possa approvare, a maggioranza qualificata, per dare all’Emilia-Romagna quella maggiore autonomia che merita, così come Veneto e Lombardia. E ringrazio ancora la ministra Stefani per la disponibilità che da subito ha dimostrato su questo tema fondamentale per i nostri territori”.