Inchiesta procura di Cosenza, replica Coopservice: nessun sequestro o avviso di garanzia

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Coopservice, in relazione alle notizie sull’inchiesta della Procura di Cosenza sui contratti di appalto all’Ospedale Annunziata, e a seguito della diffusione di notizie lesive, false e gravemente diffamatorie, si vede costretta a inviare le seguenti precisazioni e rettifiche, a tutela della propria reputazione, dell’attività economica d’impresa e del lavoro di migliaia di soci e dipendenti.

All’Ospedale Annunziata, Coopservice effettua esclusivamente il servizio di pulizia, che è stato erogato come da contratto e determine dell’Ente Appaltante.

La cooperativa ribadisce di non aver mai subito sequestri e che nessuna persona riferibile a Coopservice ha mai ricevuto informazioni di garanzia da parte della Procura della Repubblica di Cosenza.

In relazione ad altre notizie circolate su Coopservice, vere e proprie fake news o notizie riciclate fatte circolare artatamente per puro fine di speculazione politica, la cooperativa intende chiarire due punti:

1. Le vicende della Procura di Locri e della Prefettura di Reggio Calabria, riportate in alcuni articoli e attribuite erroneamente alla nostra cooperativa, rappresentano un maldestro errore giornalistico probabilmente generato da un’omonimia ma anche da una grave mancanza di controllo delle fonti. La vicenda infatti si riferisce al Gruppo Coopservice Gestioni Società Cooperativa di Locri, di cui il sig. Lorenzo Delfino è legale rappresentante. Questa società è totalmente estranea al nostro gruppo, come facilmente verificabile con un minimo di scrupolo e di etica professionale.

2. Le vicende relative all’Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia si riferiscono a situazioni da tempo risolte e che possono essere ricondotte alla normale dialettica tra azienda, lavoratori e organizzazioni sindacali, ma che in nessun modo possono essere collegate al servizio all’Ospedale di Cosenza.

Coopservice diffida dall’accostare il proprio nome a vicende cui è estranea e si riserva la possibilità di intraprendere ogni ulteriore azione a tutela della cooperativa e del lavoro degli oltre 15.000 soci e dipendenti, cui è destinato oltre il 70% del valore prodotto dalla cooperativa, a testimonianza del reale impegno mutualistico e di tutela e valorizzazione del lavoro.

L’indagine della procura di Cosenza. Da qualche giorno una vicenda di tenore economico tiene banco nel Sud Italia. Il fatto riguarda un appalto da 25 milioni di euro che Coopservice (colosso cooperativo di Reggio Emilia) si è aggiudicata per le pulizie dell’ospedale civile di Cosenza.

Sui lavori ha poi aperto un’indagine la procura della città calabra, e oggi, a quanto si apprende, sarebbero almeno dieci le persone, tra funzionari pubblici e dirigenti di Coopservice, a essere iscritti nel registro degli indagati.

Scrive sulla vicenda ‘Affari Italiani’, tra i primi a sollevare il caso: “Con un blitz congiunto guardia di finanza e carabinieri sono entrati nell’Azienda Ospedaliera di Cosenza acquisendo gli atti d’aggiudicazione dell’appalto milionario (25 milioni di euro) con il quale la cooperativa di Reggio Emilia Coopservice si è aggiudicata le pulizie di un nosocomio calabrese. Sarebbero almeno dieci le persone, tra funzionari pubblici e dirigenti di Coopservice, ad essere iscritti nel registro degli indagati e su tutti aleggia il reato di truffa per il quale potrebbero essere rinviati a giudizio già marzo. Alcuni dipendenti di Coopservice sarebbero stati sentiti dagli inquirenti anche se dal palazzo della Procura le bocche restano cucite, dato lo stretto riserbo che vi è sul caso.

Coopservice è un colosso del mondo cooperativo con un fatturato, attribuito al gruppo, superiore ai 780 milioni di euro, più di 18.000 dipendenti ed appalti in tutta Italia.

Le indagini, partite nel 2016, anche con un intervento dei Nas che hanno predisposto verifiche sulle condizioni igienico-sanitarie dell’Ospedale Civile di Cosenza, hanno fatto emergere criticità e incongruenze nella gestione dell’appalto”.