Maltrattamenti, Coopselios: non minimizziamo

Coopselios

Dopo la conferenza stampa indetta da Coopselios nei giorni scorsi sul presunto caso di maltrattamenti ai danni di persone anziane in una struttura di Correggio su cui sta indagando la magistratura, e dopo le precisazioni dell’Ausl e dell’amministrazione del Comune della Bassa reggiana, è ancora la cooperativa a ritornare sul caso.

Scrivono a tale proposito in un comunicato i vertici di Coopselios: “In riferimento agli articoli di alcuni quotidiani pubblicati in questi giorni si fanno pervenire le nostre dovute considerazioni e chiarimenti.

Prima di inoltrarci nelle risposte, è bene fornire le premesse necessarie ad una più completa e scrupolosa analisi delle questioni sollevate. Siamo e restiamo fermamente convinti che prendersi cura di un essere umano non possa e non debba soltanto significare la fornitura di una pur scrupolosissima assistenza materiale né la corretta pianificazione di un progetto socio assistenziale né il mantenimento di abilità; siamo e restiamo, del resto, convinti che il valore profondo dell’espressione “prendersi cura” vada ben oltre la semplice somministrazione delle stesse cure.

A questi importanti valori riteniamo aggiungere anche un fattivo impegno volto prima di tutto ad intrecciare intorno alla persona in carico quella serie fondamentale di relazioni tali da consentire, per un verso, la piena valorizzazione di tutte le risorse individuali e, per l’altro, il miglioramento effettivo della qualità della vita della comunità intera. Lasciando dunque da parte quelle premesse di natura morale che comunque ci sembrano necessarie e che speriamo occupino un ruolo di assoluta rilevanza, veniamo ai dovuti chiarimenti.

In riferimento alle dichiarazioni rilasciate da Presidente e Direttore Generale durante la conferenza stampa del 14 novembre scorso, non è stata e non è tuttora intenzione dei vertici di Coopselios fare polemica né minimizzare i presunti fatti avvenuti nella Casa Residenza Anziani di Correggio.
Ribadiamo la condanna da parte di Coopselios verso quanto oggetto di indagine, confermando la nostra intenzione di costituirci come parte lesa a fronte di eventuali condanne delle persone coinvolte.

Permetteteci, però, di sottolineare il nostro disappunto per i toni che la vicenda ha assunto, alla quale alcuni organi di informazione si sono più volte riferiti con il termi- ne di “ospizio lager”, che richiama a luoghi in cui non esiste rispetto di diritti minimi connessi alla sola qualità di essere umano. Concordiamo con AUSL e Comune che i 97 residenti della CRA e la Cittadinanza intera di Correggio siano stati feriti ed è proprio per tutelare i residenti presenti in struttura, i loro famigliari, la comunità di Correggio, gli operatori che ogni giorno con dedizione, umanità e professionalità svolgono il proprio lavoro, i principi etici e morali fondanti Coopselios, che non possiamo più tollerare un paragone del genere.

Inoltre, la perplessità espressa nei confronti del materiale fotografico che abbiamo appreso dagli organi di informazione ci pare legittima, in virtù del fatto che quella documentazione non afferisce il caso oggetto di indagine e che a tutt’oggi Coopselios non ha avuto copia integrale degli atti processuali.

Come già espresso, ci affidiamo al lavoro della magistratura per l’accertamento definitivo di quanto accaduto e delle relative responsabilità.
Ribadiamo con forza la nostra volontà a collaborare con la massima professionalità e competenza con il Comune di Correggio, l’AUSL di Reggio Emilia e la Regione Emilia Romagna, interlocutori da sempre indispensabili per dare insieme le migliori risposte ai bisogni di cura e assistenza delle famiglie, tanto che nel territorio di Reggio Emilia sono in corso investimenti da parte di Coopselios per oltre 10 milioni di euro per ampliare l’offerta di servizi nell’ambito della collaborazione pubblico-privato sociale”.