”Sconcerto e malumore”: così le fonti parlamentari riassumono il clima nei gruppi dem dopo l’annuncio del segretario del Partito Democratico Enrico Letta, che in un’intervista al quotidiano Il Tirreno ha svelato la decisione di procedere alla nomina di due donne come nuove capogruppo alla Camera e al Senato al posto di Graziano Delrio (attuale capogruppo Pd a Montecitorio) e Andrea Marcucci (attuale capogruppo dem a Palazzo Madama).
C’è chi parla di ”mancanza di stile”, ma pochissimi escono allo scoperto. Tra questi Salvatore Margiotta, che tra i pochissimi ironizza via Twitter: ”Mi sfugge il nome della donna scelta capogruppo al posto di Benifei”. Nelle chat che ribollono di messaggi, molti sottolineano che per gli incarichi dello stesso Letta e del ministro Orlando ”la parità di genere evidentemente non era una priorità”.
Viene sottolineato anche come il ministro del lavoro abbia avuto incarichi per due dei suoi: Provenzano e Misiani, entrambi uomini, uno come vicesegretario e il secondo in segreteria. A questo punto c’è chi scommette su esiti imprevedibili: “Tutto è possibile, il segretario sa che la nostra autonomia è garantita e le elezioni dei due nuovi presidenti avverranno a scrutinio segreto”. E c’è anche chi mette in conto una possibile frattura: “Martedì i gruppi saranno divisi, per di più in una fase molto delicata della legislatura. Una spaccatura che Letta poteva evitare, se avesse usato più cautela e buon senso”.







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