Diventa permanente il tavolo operativo che il Governo ha convocato per la prima volta questa mattina a Palazzo Chigi per coordinare gli aiuti e, soprattutto, la ricostruzione nella Romagna colpita dall’alluvione e nell’Emilia alle prese con le frane. L’incontro, iniziato alle 12, si è concluso intorno alle 14. Oltre alla premier, per il Governo erano presenti i vice Antonio Tajani e Matteo Salvini ed ministri Bernini, Calderone, Calderoli, Casellati, Musumeci, Piantedosi, Santanchè, Schillaci e Valditara. Dall’altra parte del tavolo, i presidenti delle Regioni Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, Toscana, Eugenio Giani, e Marche, Francesco Acquaroli, quelli delle Province di Forlì-Cesena, Enzo Lattuca (sindaco di Cesena), di Ravenna, Michele de Pascale (sindaco del capoluogo), di Rimini, Jamil Sadegholvaad (sindaco del capoluogo), di Modena, Fabio Braglia, di Pesaro-Urbino, Giuseppe Paolini, di Reggio Emilia, Giorgio Zanni, ed i sindaci di Bologna, Matteo Lepore, di Forlì, Gian Luca Zattini e di Firenze, Dario Nardella.
“Questo è un tavolo operativo che serve per stabilire gli interventi necessari per fronteggiare i danni, per discutere su cosa fare e su come agire al meglio. E’ un momento di confronto importante e questo sarà un tavolo permanente che, in attesa della definizione della struttura commissariale, sarà coordinato dal ministro alla Protezione civile Musumeci – ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni – Sappiamo tutti che abbiamo a che fare con un evento particolarmente complesso, non solo particolarmente vasto per l’estensione, ma anche per i fenomeni che produce e quindi ha bisogno di molti piani di intervento diversi fra loro”.
In merito agli indennizzi, la premier ha aggiunto che “più si sarà capaci di distinguere quello che è il frutto dell’evento alluvionale dai problemi che erano preesistenti, più si avranno risorse per avvicinarsi a indennizzi che siano il più possibile alti con obiettivo 100%. Però siccome le risorse, e lo sappiamo tutti, non sono infinite, anzi, tutti siamo chiamati a un lavoro di grande accuratezza e responsabilità”.
“Credo che questo appuntamento possa servire per un lavoro di miglioramento, di affinamento del decreto legge con il quale il governo che ha voluto dare il segnale di uno sforzo importante – ha proseguito – Un decreto stilato in 72 ore e che quindi sicuramente, nella sua conversione parlamentare, può essere oggetto di miglioramento e affinamento. Su questo ovviamente attendo il vostro contributo: penso ad esempio ai comuni che potrebbero essere stati esclusi in prima battuta sulla base delle indicazioni che arrivavano dai territori perché anche i territori non avevano contezza di quanto avvenuto. Su questo si può lavorare in sede di conversione del decreto: chiaramente il lavoro deve essere un lavoro certosino, e questa serietà io la chiedo a me stessa per chiederla a tutti, perché più noi siamo precisi più facciamo interventi giusti, più siamo precisi nella ricognizione dei territori per dare a chi ha bisogno e non disperdere quelle risorse, più quelle risorse andranno dove devono andare”.
Ultimi commenti
gentile Pippo, non sono riuscito a farLe cogliere la sottesa ironia: nelle mie intenzioni NON era un post PRO-PD scritto da un piddino... piuttosto voleva
Buongiorno Signor Arturo, era una risposta di amara ironia. Certo l'elettore piddino tiene ufficialmente molto all'antifascismo però, dato che si vota anche col portafoglio, pensa pure […]
però nella sua risposta non capisco fino a che punto sia serio o scherzoso...