Nelle carceri dell’Emilia-Romagna c’è un grave problema di sovraffollamento. Non è certo una novità, ma ora ci sono anche i numeri a confermarlo: l’ultima rilevazione ha fatto registrare un totale di 3.820 tra detenuti e detenute, a fronte però di una capienza complessiva di soli 2.988 posti. Ovvero, secondo i calcoli, ci sono 832 persone in più rispetto a quanto il sistema carcerario nel suo complesso potrebbe sostenere.
Ma quella del sovraffollamento non è l’unica criticità: a garantire la sicurezza negli istituti di pena della regione ci sono 1.907 agenti di polizia penitenziaria, anche se stando alla pianta organica dovrebbero essercene 2.105; mancano dunque 198 unità.
Una situazione problematica che, in questo primo scorcio del 2025, ha già fatto salire a quota cinque il numero di detenuti che si sono tolti la vita dietro le sbarre.
Anche alla luce di questi numeri, il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale e l’assessora regionale al welfare Isabella Conti hanno guidato due delegazioni regionali (composte da amministratori locali, rappresentanti delle Camere penali e dell’Ordine degli avvocati) nei due carceri della Dozza di Bologna (852 detenuti per 500 posti) e di Sant’Anna a Modena (576 detenuti per 372 posti), con l’impegno a visitare prossimamente anche tutti gli altri istituti di pena del territorio.
L’obiettivo è quello di confrontarsi direttamente con i vertici del sistema penitenziario dell’Emilia-Romagna sulle attuali criticità, a iniziare proprio da sovraffollamento e atti di autolesionismo, puntando a definire un protocollo regionale per migliorare concretamente le condizioni di vita all’interno delle carceri, sia sotto il profilo sanitario che da quello del reinserimento socio-lavorativo, per rendere la pena effettivamente rieducativa e non esclusivamente detentiva.
Nel frattempo, la Regione ha lanciato “Il vostro carcere quotidiano”, uno speciale online a cura dall’Agenzia di informazione e comunicazione della giunta regionale: un lungo reportage da dentro le carceri di Bologna e Modena, infografiche con i dati sulla realtà carceraria e le schede tematiche sull’attività della Regione. La sanità, innanzitutto, con il dettaglio degli interventi per la prevenzione, l’assistenza e la cura della popolazione carceraria; gli interventi di welfare, con l’obiettivo del reinserimento nella società; le attività culturali, a partire dai laboratori teatrali. E ancora: il lavoro, con il dettaglio degli interventi formativi per l’inclusione socio-lavorativa degli adulti e le attività di orientamento, l’accompagnamento individuale e i percorsi di formazione per i minori, fino all’istruzione, con i percorsi di alfabetizzazione ai diplomi tecnici, professionali o artistici a cura dell’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna.







Ultimi commenti
Amareggiato il Sindaco per aver scoperto che la realtà è differente dal desiderio?Nessuno pone in discussione le intenzioni, ma i risultati parlano. Mai una giunta […]
Francesca Albanese persevera nella sua testimonianza sui crimini gravissimi che il Governo di Israele sta compiendo in Palestina. Testimonianza basata - come è possibile dedure
Ma pensate ai delinquenti insediati all'interno delle istituzioni europee e nazionali che fanno soldi con il commercio delle armi.