Allarme morti sul lavoro in Emilia-Romagna: nel 2025 già 47 vittime

lavoro operaio fabbrica – P

Nel 2025 sono già a quota 47 le morti sul lavoro in Emilia-Romagna, e mancano ancora oltre tre mesi alla fine dell’anno. Nello stesso periodo, tra gennaio e settembre, sono state denunciate 4.878 malattie professionali e sono stati registrati 45.438 infortuni sul lavoro; un dato, quest’ultimo, stabile rispetto al 2024. Succede soprattutto nei settori più esposti, come edilizia e agricoltura, ma i numeri sono in crescita nell’industria.

A preoccupare è anche l’aumento delle ore di cassa integrazione: +20% rispetto all’anno scorso. I dati sono stati resi noti durante una seduta della commissione giovani e politiche per il lavoro della Regione Emilia-Romagna, presieduta da Maria Costi, alla quale sono intervenuti l’assessore regionale alle politiche per il lavoro Giovanni Paglia e i rappresentanti sindacali in materia di sicurezza e legalità.

“C’è un legame indiscusso tra sicurezza e legalità per un lavoro dignitoso, regolare e sicuro”, ha sottolineato in apertura la presidente Costi, annunciando che la seduta di fine settembre sarà seguita da altre tappe successive, anche in seduta congiunta con altre commissioni regionali, “perché questi temi ci stanno a cuore, in particolare gli aspetti sulla prevenzione”.

Anche l’assessore Paglia ha ribadito il “legame stretto tra legalità, sicurezza e diritti. Gli ambienti di lavoro non in piena legalità sono più insicuri ed è più alta la possibilità di avere infortuni. La Regione è molto attenta a questi temi, declinati anche nel Patto per il lavoro e per il clima”. Nell’ambito delle competenze regionali, ha sottolineato Paglia, “sono stati dedicati particolari focus sui tirocini, normati e autorizzati dalla Regione, che possono celare irregolarità”: dal 2020 ne sono stati controllati 5.745 e sono state erogate due sanzioni. I tirocini sono attenzionati anche in quanto rappresentano una possibilità di ingresso nel territorio nazionale, “soprattutto se le richieste arrivano per mansioni che difficilmente si possono connettere con la formazione”.

L’assessore Paglia ha quindi ricordato il protocollo per ridurre le vittime di caporalato, che ha previsto l’apertura di uno sportello a Portomaggiore (Ferrara), a cui si aggiunge il progetto di trasporto per disincentivare il fenomeno: “Stiamo ragionando, con l’Agenzia per il lavoro, anche sulla promozione di un servizio di car sharing per mettere in contatto i lavoratori che vanno nella stessa zona come mezzo di contrasto al caporalato”.

Sul fronte della sicurezza e della salute, i controlli attraverso le aziende sanitarie locali nel 2024 sono stati superiori all’8%, rispetto all’obiettivo minimo del 5%. In particolare, nel settore edilizio sono stati controllati oltre cinquemila cantieri, in agricoltura 316 imprese, oltre a 236 case di riposo. Continua, infine, l’impegno della Regione sulla rimozione dell’amianto, e tra i nuovi obiettivi regionali spicca quello per definire un protocollo stabile per i lavori svolti in condizione di caldo estremo.



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